"Rischio scontri". Niente biglietti ai tifosi serbi

Il prefetto di Milano ha vietato la vendita dei biglietti ai tifosi della Stella Rossa per il match di Champions contro l'Inter, per evitare scontri come quelli avvenuti in passato.

"Rischio scontri". Niente biglietti ai tifosi serbi

Il prefetto di Milano ha vietato la vendita dei biglietti ai tifosi della Stella Rossa per il match di Champions contro l'Inter, per evitare scontri come quelli avvenuti in passato.

Meazza off limits per i tifosi della Stella Rossa di Belgrado, club atteso il primo ottobre a Milano per il secondo match di Champions contro l’Inter. Per "preminenti ragioni di tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica", ieri il prefetto Claudio Sgaraglia (nella foto) ha disposto il divieto di vendita dei biglietti ai residenti in Serbia per tutti i settori dello stadio. La decisione di corso Monforte, di concerto con la Questura, è stata presa sulla base delle indicazioni arrivate dal Comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive. Nella determinazione di giovedì, l’organismo tecnico del Viminale ha ricordato quanto accaduto il 4 febbraio 2023, dopo le partite di Eurolega di basket disputate dalla Stella Rossa contro la Virtus Bologna e l’Olimpia Milano: "I tifosi serbi si sono recati a Roma, dove, a margine dell’incontro Roma-Empoli, hanno aggredito tifosi giallorossi sottraendo loro due striscioni e altri vessilli".

Uno degli striscioni è stato poi esposto, capovolto, allo stadio Marakàna di Belgrado "e dato alle fiamme con conseguente risentimento in tutta la tifoseria romanista". La vendetta capitolina è arrivata nel giorno del confronto di Eurolega tra Bologna e Stella Rossa: in quell’occasione, alcuni studenti serbi, in Erasmus nel capoluogo emiliano, "sono stati aggrediti da un gruppo verosimilmente ascrivibile alla tifoseria giallorossa". Da qui la conclusione: "L’incontro del primo ottobre potrebbe costituire occasione per porre in essere nuovi scontri o comunque atti improntati all’illegalità, con conseguenti ripercussioni sull’ordine e la sicurezza pubblica". Nicola Palma