
La Rinascente a Genova
Milano, 5 novembre 2018 - Si spengono le luci alla Rinascente di Genova. E la piccola parte dei lavoratori dello storico grande magazzino che si è salvata dai licenziamenti dovrà fare rotta verso Milano. Lavoreranno nello shopping center in piazza Duomo inaugurato un secolo fa, primo grande magazzino italiano, uno dei simboli della storia cittadina.
Un marchio che, ora, perde pezzi. Triste epilogo per lo store di Gonova, da tempo in crisi, che dopo tante trattative e illusioni per i lavoratori chiude i battenti a 58 anni dal taglio del nastro. Sono 55 i dipendenti impiegati nel capoluogo ligure: in 41 sono stati lasciati a casa, e 14 “salvati” verranno trasferiti fra Milano e Cagliari. Poco meno di un anno fa, il 15 dicembre 2017, l’amministratore delegato dell’azienda Pierluigi Cocchini era venuto a Genova a confermare la notizia della chiusura. Una scelta maturata dal management della thailandese Crc che nel 2011 aveva acquistato il gruppo: «Questo è un negozio che perde troppi soldi da troppo tempo - aveva detto l’ad alle istituzioni e sindacati che tentavano la trattativa - e non possiamo permetterci di tenerlo aperto».
Da quel giorno, quindi, era iniziata una corsa contro il tempo per cercare una soluzione che potesse scongiurare la perdita dei posti di lavoro e la scomparsa di un importante presidio commerciale. «È stato un percorso difficile e doloroso - spiega Silvia Avanzino, segretaria della Fisascat Cisl - e ci saremmo risparmiati volentieri le false illusioni di piani B e di competitor che arrivavano in sostituzione». Fino a qualche settimana fa infatti era stato un succedersi di indiscrezioni, tutte infondate: dalla possibilità di acquisto da parte di investitori stranieri, soluzione già prospettata in uno dei tanti tavoli aperti con le istituzioni per scongiurare la crisi, fino all’interessamento da parte del gruppo che gestisce i magazzini Harrod’s di Londra e pure la fantomatica cordata di imprenditori cinesi. Notizie che si sono dimostrate senza alcuna concretezza. Ieri sera gli ormai ex dipendenti e i sindacati hanno fatto un ultimo, simbolico presidio davanti alle vetrine spente della Rinascente.