
Ritrovamento di un rifugio antiaereo della Seconda Guerra Mondiale durante gli scavi
Milano - Un rifugio sotterraneo antiaereo riaffiora dopo oltre 70 anni di storia a Porta Nuova, nello spicchio di Milano che più di altri guarda al futuro sviluppandosi verso l’alto, con grattacieli già nati e altri che arriveranno. La scoperta, avvenuta nei giorni scorsi durante gli scavi per i lavori di Gioia 20, tra via Melchiorre Gioia e via Pirelli, dove sorgeranno due torri destinate al terziario, sembra ricordare che anche per proiettarsi verso il cielo si parte sempre dalla profondità. Da chi siamo stati.
In questo luogo è emerso un rifugio a due metri di profondità e lungo 13,5 metri risalente alla Seconda guerra mondiale, di tipo semplice, senza suppellettili, probabilmente costruito al servizio delle fabbriche che esistevano in zona. Le scritte sui muri sono quelle tipiche dei rifugi antiaerei che a Milano abbondavano in quel periodo, punto d’approdo di famiglie e lavoratori che al suono delle sirene fuggivano sottoterra per proteggersi dai bombardamenti: "Vietato fumare", "Attenzione al gradino". In un angolo, sporche di fango, delle bottiglie di vetro. "Dalle immagini - commenta Gianluca Padovan, speleologo, che ha visitato oltre 100 rifugi antiaereo a Milano - questa opera mi sembra di tipo tubolare, in cemento, non di particolare pregio. Pochi rifugi erano effettuati a regola d’arte. Il migliore, a mio avviso, è quello della Caserma di Lambrate, sede del 3° Cerimant (Centro rifornimenti e mantenimento mobile)".
Molti bunker antiaereo presenti a Milano sono scomparsi negli anni, smantellati per far posto ad altre opere (come ad esempio le linee della metropolitana). Il cantiere, in questo caso, è al centro della riqualificazione di tutta l’area attorno alla fermata Gioia del metrò, nella quasi intera disponibilità di Coima Sgr, la società fondata da Manfredi Catella. Dopo il ritrovamento del rifugio sotterraneo, che riguarda una minima parte del cantiere, fanno sapere gli uffici, è stata presentata regolare denuncia alla Sovrintendenza, come previsto dalla legge. Sono già stati effettuati sopralluoghi e rilievi topografici e ora si è in attesa del responso della Sovrintendenza. I lavori in tutto il resto del sito, intanto, vanno avanti: il progetto di "Gioia 20" (a cura di Antonio Citterio e Patricia Viel) è suddiviso in "Gioia 20 Est", che prevede una torre alta 98 metri di fronte a "Gioia 22", e "Gioia 20 Ovest" in cui sorgerà un grattacielo di 64 metri. A fine 2020 erano state predisposte le aree di cantiere e le opere speciali propedeutiche a scavi e fondazioni. Le due torri ad uso terziario, che rientrano nel vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine, andranno a completare la riqualificazione in questa porzione del Centro Direzionale. Il termine dei lavori è previsto per aprile 2024.