Rifiuti e topi, poche luci a San Siro

I due volti del quartiere. Zone di lusso e case popolari nel degrado

Rifiuti abbandonati in zona San Siro

Rifiuti abbandonati in zona San Siro

Milano, 20 gennaio 2019 - La doppia faccia della zona San Siro. Quella più gradevole, dietro lo stadio, mostra case di lusso di calciatori e benestanti. L’altro volto, meno attraente, si manifesta nel quadrilatero delle case popolari in piazzale Selinunte. Il divario tra i due quartieri cresce di giorno in giorno, partendo dalle strutture precarie degli edifici fino ad arrivare al problema della gestione dei rifiuti di piccole e grandi dimensioni. Piazzale Selinunte si presenta in uno stato «pietoso e sporco», secondo la presidente del comitato di quartiere San Siro in via Mar Jonio 7, Lucia Guerri. «Mi sento affranta per tutto quello che succede ogni giorno - spiega - esco di casa e mi domando: dove sono finita?». Il comitato ha organizzato in passato, con l’aiuto di altre associazioni e il fondamentale supporto di Amsa, diverse pulizie del quartiere collaborando con i cittadini della zona, spiega Lucia: «Siamo riusciti a coinvolgere dai più piccoli ai più grandi, erano momenti di festa». La presidente del comitato ci tiene ad elogiare il lavoro svolto quotidianamente dall’ Amsa, ma pulire le strade non basta: «Qui il problema sono le persone, sono incivili, non sanno cos’è l’educazione, i cortili delle nostre case sono pieni di spazzatura». «Camminando per le vie del quartiere si avverte un forte disagio, quasi paura», avverte Lodovina D’Andrea, membro del comitato. «Non possiamo andare avanti così - continua - a volte mi capita di riprendere le persone che buttano per terra oggetti ma vengo insultata in malo modo».

Ci sono delle zone precise, indica Lucia Guerri: «Sono soprattutto agli angoli tra via Preneste e via Citivali, tra via Preneste e via Paravia e tra via Tracia e via Morgantini. In questi punti è normalità imbattersi in mobili, tavoli e molto altro, in continuazione. Amsa passa a raccoglierli e subito dopo ne vengono messi altri, sono delle vere e proprie discariche». Il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti non riguarda esclusivamente quelli di grandi dimensioni ma anche semplicemente sacchi neri che le persone, evitando di fare la raccolta differenziata, lasciano per strada o dentro i cestini pubblici. La situazione sembra essere difficile da risolvere. E Lucia scrolla la testa: «Soccomberemo tra i rifiuti». Sulle soluzioni al problema, però, le persone si dividono. C’è chi crede che debba esserci una maggiore presenza della polizia locale o di telecamere e chi invece confessa di non saper proprio come potrebbe risolversi la questione, dato che la maggior parte degli abbandoni dei rifiuti avviene di notte, quando tutti dormono. Ma soprattutto «ci sono persone che vengono con i camioncini da altre zone a portare i loro rifiuti qua apposta per sbarazzarsene» sostiene Daniela Atzei, una delle commercianti della zona.

Per le strade si possono trovare anche rifiuti di lavori edili come piastrelle, cucine e pezzi di ferro o legno e tante di queste cose vengono recuperate da altre persone prima che vengano ritirate per lo smaltimento. Abitanti e commercianti si uniscono tutti in un grido comune, quello della disperazione e della stanchezza. Confessano, tramite il Comitato, che «ai problemi di sicurezza delle case popolari, sporche e mal gestite, ora si aggiunge anche questo incubo quotidiano dell’abbandono dei rifiuti. In alcuni cortili si sono visti perfino topi e blatte».

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