REDAZIONE MILANO

Rider, lo sgambetto di Assodelivery

Accordo solo con Ugl. Insorgono gli altri sindacati. "Dietro finti miglioramenti. solo conservazione"

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Cgil, Cisl e Uil minacciano "tutte le azioni possibili, dallo sciopero alle vertenze legali, per contrastare l’applicazione di questo contratto". Deliverance Milano, parte della rete di collettivi RiderXiDiritti, annuncia una mobilitazione sulle strade contro "un accordo pirata firmato con un sindacato di comodo". Ad accendere lo scontro è stata la decisione di Assodelivery, associazione di categoria dei big delle consegne di cibo a domicilio, di siglare con il sindacato Ugl "un Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro che, per la prima volta in Europa, aumenta le tutele dei rider che operano come lavoratori autonomi nell`industria italiana del food delivery". Una mossa che rompe il fronte mentre è in corso il negoziato al ministero del Lavoro sul nodo del contratto per i fattorini, con l’appoggio di un sindacato "non rappresentativo" nella galassia dei rider. Nonostante l’intesa su un compenso minimo e l’introduzione di una copertura assicurativa per i rider, Cgil, Cisl e Uil denunciano la mancanza di ferie, malattia, maternità e tredicesima retribuita. Oltre a non esserci alcuna garanzia sul licenziamento e sulle collaborazioni occasionali.

Un "finto miglioramento delle condizioni di lavoro" che nasconde un rifiuto della subordinazione e "una legittimazione del cottimo". A mandare su tutte le furie i sindacati non è stato solo il merito dell’accordo. Nel 2018 infatti Assodelivery non ha voluto riconoscere il contratto collettivo della logistica per i rider, che fu sottoscritto da tutti e tre i sindacati per maggiori vantaggi alla categoria. E a luglio c’era stato un primo incontro al ministero verso questa direzione. Sul piede di guerra anche i collettivi dei fattorini: "Nei fatti questo “accordicchio” non fa altro che mantenere invariate le condizioni attuali del settore, a salvaguardia esclusiva degli interessi delle piattaforme, contro quelli dei lavoratori, a cui la Legge 128 assicurava una paga oraria base in linea con i minimi tabellari dei contratti collettivi di riferimento".

Andrea Gianni