MARIACHIARA ROSSI
Cronaca

Milano, Ferragosto da rider in città: "Pochi ordini e guadagni da fame"

Per i fattorini del food non esistono vacanze. "L’azienda ci rimborsa con 50 euro se stiamo a casa due settimane, ma noi preferiamo esserci tutto il mese"

Rider a Milano in agosto

Milano – Percorrono dieci chilometri solo per consegnare un panino. Lavorano sotto l’acqua, la neve e il sole cocente. Non conoscono la parola ferie e quando tutti sono in vacanza in estate, scelgono comunque di mettersi in sella alle loro mountain bike e lavorare per portare a casa a fine mese poche centinaia di euro.

Giunti alla soglia di Ferragosto, malgrado il caldo torrido abbia fatto fuggire tutti i residenti di Milano verso le mete turistiche più gettonate della Penisola, a vagare in attesa di una manciata di consegne, a fianco dei coloriti turisti che animano le vie del centro, sono rimasti i soliti rider. Non che gli stipendi durante l’anno consentano di mantenere un tenore di vita accettabile per il capoluogo lombardo - "si arriva al massimo a mille euro lordi" - ma nei mesi di giugno, luglio e agosto, la situazione peggiora drasticamente e gli instancabili fattorini del takeaway, senza alcuna tutela, devono adattarsi, sgomitando con la grande concorrenza. "Fino a qualche anno fa eravamo in pochi a fare questo lavoro, poi con il Covid e l’aumento delle richieste di consegne a domicilio, molte persone hanno pensato bene di sfruttare il momento. Oggi, però, l’offerta ha superato la domanda e i nostri stipendi ne hanno subito le conseguenze. Faccio 5 chilometri per 2 euro e 20 centesimi di profitto. Oggi per esempio in due ore ho ricevuto solo un ordine, speriamo che vada meglio durante la giornata" racconta Mohamed Amir, 30 anni, aspettando il prossimo ordine davanti all’ingresso del Nima Sushi in via Vittorio Pisani, vicino ad altri colleghi impazienti di mettere a bilancio una cifra a doppio zero prima che finisca il mese. "Sono arrivato dall’Afghanistan 5 anni fa e una parte del mio stipendio lo invierò alla mia famiglia. È anche per questo motivo che preferisco lavorare: Milano è vuota ora ma se stessi a casa ad agosto non riuscirei a mantenermi".

Nadir viene dal Pakistan, cinque mesi fa si è sposato con la sua dolce metà e il sogno è tornare a casa con abbastanza soldi per aprire un’attività sua: "L’azienda ci offre 50 euro per due settimane se decidiamo di fare una pausa ma io preferisco svegliarmi presto e stare in turno. Guadagno massimo 400 euro perché ci sono poche richieste ma è meglio di nulla". La sua storia si intreccia con quella di tanti altri rider, come Saquib, 27 anni, che con lo zaino di una nota società di delivery in spalle davanti al McDonald di piazzale Loreto, ancora a quota zero ordini a metà pomeriggio, cerca il colpo di fortuna della sua giornata.