Ricercato per un omicidio del 1997, arrestato in Centrale prima di salire sul treno

Bernard Favre, svizzero di 55 anni, deve scontare 20 anni di carcere per un delitto commesso in Francia

Polfer in stazione Centrale a Milano

<p>Polfer in stazione Centrale a Milano</p>

Milano, 3 marzo 2023 – Gli agenti della Polfer lo hanno fermato mercoledì per un controllo all’interno della Stazione Centrale, poco prima che salisse a bordo di un treno diretto in Francia. Su quel convoglio, però, Bernard Favre, svizzero classe ’68, non ci è mai salito: dagli accertamenti nelle banche dati delle forze dell’ordine è venuto fuori che quell’uomo era destinatario di un mandato di cattura spiccato Oltralpe per una condanna a 20 anni di reclusione. Per quale reato? Un omicidio commesso nel 1997.

Così Favre è stato ammanettato e portato nella casa circondariale di San Vittore, in vista delle procedure per l’estradizione. Il cinquantacinquenne elvetico non è stato l’unico ricercato a finire in manette nelle ultime ore all’ombra della Madonnina. Sì, perché qualche ora prima era toccato a un trentaquattrenne di origine brasiliana, che aveva preso una camera in un albergo di via Torriani, a due passi dalla Centrale. Il nome, inserito nella lista degli ospiti dagli addetti alla reception, ha fatto subito scattare l’alert alloggiati nella centrale operativa della Questura, il sistema che segnala in tempo reale la presenza in una struttura ricettiva di una persona ricercata per un ordine di carcerazione da parte dell’autorità giudiziaria.

A quel punto, i poliziotti dell’Ufficio prevenzione generale di via Fatebenefratelli si sono presentati nell’hotel di via Torriani e hanno effettivamente accertato la presenza del sudamericano, destinatario di un provvedimento emesso il 20 gennaio scorso dal Tribunale di Camboriù, Comune dello Stato meridionale di Santa Catarina: i reati associativi citati nel documento, stando a quanto risulta, fanno riferimento alle ipotesi di riciclaggio e traffico di stupefacenti, con una pena massima di 43 anni prevista dal codice penale brasiliano in caso di condanna dell’imputato.

Di conseguenza, il trentaquattrenne, che è stato anche denunciato per il possesso di 60 grammi di marijuana e due di hashish (lo stupefacente è stato ritrovato nella stanza che aveva prenotato), è stato portato in cella. Medesimo destino, infine, per un quarantanovenne italiano, pregiudicato, che tre giorni fa è stato intercettato dagli uomini della Polfer alla stazione ferroviaria di Rogoredo: è emerso un ordine di carcerazione a suo carico firmato dai magistrati della Procura di Pavia per una pena da scontare di sei mesi di reclusione.

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