
Le ricerche di Riccardo Tacconi
Milano, 6 gennaio 2019 - Non c'è traccia di Riccardo Tacconi, milanese di 58 anni scomparso venerdì dalla sua casa nel villaggio Alpe in fiore sul Nevegal, vicino a Belluno, mentre faceva jogging. Le ricerche stanno andando avanti da un giorno e mezzo ma purtroppo ancora senza esito. L’uomo stava trascorrendo le vacanze con la famiglia nell’abitazione di montagna: alle 11 di venerdì è uscito di casa in tenuta da runner, con pantaloni neri attillati, pile rosso, guanti neri, scarpe da corsa verde fluo, cappellino scaldacollo e guanti neri, senza portare con sè il cellulare. È alto 1,94 metri, di statura longilinea, ha capelli brizzolati e occhiali da vista.
Secondo i programmi avrebbe dovuto raggiungere alle 13 il rifugio Visentin per pranzare con i familiari, ma non ha mai raggiunto quel luogo. I suoi cari hanno sperato in un qualche contrattempo augurandosi di vederlo comparire al più presto ma così non è stato. Attorno alle 18 la moglie ha quindi chiamato il 118 per chiedere aiuto, dopodiché il soccorso alpino insieme a vigili del fuoco e Guardia di finanza si è attivato per le ricerche mettendo in campo una squadra ad hoc che ha passato al setaccio i sentieri dei colli intorno a Belluno fino al rifugio Visentin, il posto in cui Tacconi avrebbe dovuto incontrare i familiari. I sopralluoghi sono proseguiti fino a notte fonda, tra venerdì e sabato senza esito, e sono ricominciati ieri mattina estendendosi in altre porzioni di territorio.
Nel corso della giornata circa ottanta persone si sono distribuite in varie zone, scandagliando le aree abitualmente percorse dai runner, da Quantin alle Ronce, sul Visentin e nella Valle di San Mamante. E alle pendici della montagna bellunese sono accorsi numerosi amici e parenti, richiamati da un appello sui social network lanciato dalla famiglia per affiancare i soccorritori nelle ricerche, concentratesi pure verso la Valle del Cicogna e Cirvoi, dove era stata segnalata la presenza del 58enne venerdì mattina. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha effettuato due rotazioni con personale del soccorso alpino, seguito dall’elicottero dei vigili del fuoco. Nel pomeriggio ci sono stati pure due sorvoli con droni, ma senza esito. Tacconi, che da una decina d’anni frequenta quelle zone, è ritenuto un esperto dell’area.
Chi lo conosce esclude che il podista possa essersi avventurato in sentieri sconosciuti o comunque lontani dalle strade carrabili. E i soccorritori scartano anche la possibilità, data l’assenza di avvistamenti recenti, che possa essersi imbattuto in animali selvatici aggressivi. Le ricerche proseguono, con l’ausilio di numerose unità cinofile, comprese 4 molecolari dei Carabinieri e i cani dell’Associazione nazionale dell’Arma.