Milano, 10 luglio 2024 – Riccardo Capobianco, 26 anni, lavora in un negozio di Christian Dior in via Monte Napoleone, è originario di Caserta ma vive a Milano da sei anni. Segni particolari? Riccardo è fan sfegatato di Taylor Swift. Sarà presente a entrambi i suoi concerti allo stadio di San Siro, sabato e domenica.
Riccardo, da quando segue Taylor Swift?
"Dal 2012, dopo l’album Fearless , il secondo. Il suo debut album in Italia non era molto conosciuto".
E i concerti?
"Ho partecipato alle tre date di Taylor a Dublino il 28, 29 e 30 giugno, sarò sabato e domenica a San Siro e poi l’8 agosto andrò a vederla a Vienna. In totale, con questi sei concerti del tour europeo, i miei show di Taylor saliranno a quota nove. L’ho vista per la prima volta nel 2014 ad Hyde Park, a Londra. Poi nel 2017 per le due date a Dublino".
Un tour de force anche dispendioso economicamente.
"Sì, è vero. Tutto l’anno, comprese le mie ferie, sono state programmate in funzione dei sei concerti di Taylor. Ho preso i biglietti in prevendita l’anno scorso, il costo medio di ogni ticket è di 400 euro, perché ho sempre scelto di avere l’ingresso prioritario nei vari stadi, in modo da essere più vicino possibile al palco. Per avere questo tipo di biglietti, però, bisogna spendere un sacco di soldi".
Quattrocento euro per sei date fa 2.400 euro. Più le spese per i viaggi a Dublino e Vienna.
"Eh sì. Le mie vacanze sono i concerti di Taylor Swift. Ferie massacranti, perché i tre giorni a Dublino sono stati molto faticosi. Per le code e per gli show, ognuno dei quali dura tre ore e mezza. Ma ne vale la pena. Sono riuscito a vederla da molto vicino".
Com’erano organizzate le sue giornate a Dublino?
"Sono arrivato in hotel, ho fatto il check-in e poi sono andato subito allo stadio la notte per fare la coda. Dopo lo show, tornavo in albergo, mi facevo una doccia, mi cambiavo e tornavo allo stadio per la coda del concerto del giorno dopo".
Nelle date a San Siro farà la corsa verso la transenna?
"Certo, sarò rigorosamente nel diamante vicino al palco. Per queste date del tour europeo ho sempre scelto quel settore".
Arriverà nelle ore precedenti per riuscire a entrare a San Siro tra i primi? Sappiamo che voi fan vi organizzate per stabilire la priorità di accesso.
"Sì. A Dublino ci scrivevamo sulle mani, con il pennarello, il numero per l’accesso allo stadio. Per i concerti a Milano leggo sui social modalità un po’ improbabili: c’è chi sostiene di essersi messo in coda un mese fa. Ma chi non è di Milano e ha un lavoro come fa? Spero che la coda, come di consueto, inizi dalla notte precedente al concerto o dalla mattina presto del giorno dello show. Ma c’è una cosa che mi spaventa un po’ in vista dei due concerti a San Siro".
Che cosa?
"Il caldo. A Dublino c’era fresco, a Milano invece penso che farà caldissimo".
Al Meazza lei ha mai visto un concerto di un altro artista?
"No, io seguo solo Taylor e quindi sarà il mio debutto a San Siro".
Qual è il segreto della Swift? Perché ha così tanto successo ed è un fenomeno di costume?
"Io, come dicevo prima, la seguo dal 2012 e non mi spiego come mai il suo boom sia avvenuto solo negli ultimi due anni. Io la reputo la prima grande da sempre. Penso che lei piaccia tanto per il modo in cui racconta della sua vita tramite le canzoni".
Il suo ruolo “politico“ di sostenitrice del Partito democratico americano ha qualche influenza sul suo successo?
"Non credo, quantomeno in Europa. Lei peraltro invita i fan solo a votare, interviene in modo soft nel dibattito politico".
E la sua relazione con il campione di football americano Travis Kelce incide sulla popolarità?
"Kelce, rispetto al precedente fidanzato Joe Alwyn, è molto più estroverso e la coppia è attiva sui social. Si raccontano molto".
Ultima domanda: la sua canzone e il suo album preferito?
" Clean e 1989 ".