ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Rho: al ristorante come in famiglia. Bib Gourmand a Mezzolitro vini e cucina, abruzzese in purezza

Aperto da sette anni, il locale ha già raddoppiato i posti a sedere. In menu ricette della tradizione preparate con materie prime selezionate con cura

Da sinistra lo chef Davide Foletti, Simona De Santis e Fabrizio Paltrinieri

Da sinistra lo chef Davide Foletti, Simona De Santis e Fabrizio Paltrinieri

RHO (Milano), 12 novembre 2023 – Porta la "cucina abruzzese in purezza" nel centro storico di Rho, in provincia di Milano, il ristorante “Mezzolitro vini e cucina”. Pallotte cacio e ova (polpette di pane e pecorino), spaghetti alla chitarra di Elice con polpette fatte a mano, pomodoro e pecorino. Carne di pecora in diverse preparazioni e cotture, dagli arrosticini alla tartare, dalla tagliata allo spezzatino.

Inserito nella Guida Michelin 2023, nei giorni scorsi gli è stato assegnato anche il Bib Gourmand. "È un riconoscimento che va a premiare il nostro lavoro di questi anni, noi usiamo solo prodotti di qualità che arrivano dall’Abruzzo, carne, salumi, formaggi, vini, pasta sono rigorosamente selezionati da noi e acquistati da piccoli produttori, per esempio la carne l’ha acquistiamo da una macelleria di Avezzano, il mio paese d’origine", racconta Fabrizio Paltrinieri.

Una squadra vincente

Cinquantasette anni, un passato nel mondo del giornalismo, nell’ottobre 2017 insieme alla compagna Simona De Santis, 48 anni ha deciso di cambiare vita e aprire un ristorante. In cucina c’è lo chef Davide Foletti, 32 anni. "Il ristorante nasce proprio dalla voglia di far riassaporare il gusto e la tradizione della vera cucina abruzzese. Inizialmente abbiamo pensato alla città di Milano, ma lì è difficile emergere e così ci siamo spostati nell’hinterland, passeggiando nel centro di Rho ci siamo innamorati di questo vicolo (via Pomè, ndr) e sette anni dopo eccoci qua, abbiamo resistito alla pandemia da Covid, abbiamo ampliato il locale passando da 26 a 50 posti a sedere, abbiamo clienti che vengono anche da Milano, Como, la Svizzera e la Guida Michelin si è accorta di noi", spiegano Fabrizio e Simona.

Investimento sulla tradizione

Gli elementi che gli ispettori della Michelin prendono in considerazione per la selezione dei locali – menu, prezzo, attenzione alla tradizione – qui ci sono tutti. Tra i dolci, per esempio, c’è il fiadone di nonna Maria preparato con la ricetta della nonna di Fabrizio: un raviolo fritto ripieno di ricotta, zucchero e scorza di limone, spolverato con zucchero a velo e cannella che va rigorosamente mangiato con le mani.

"I complimenti più graditi sono quelli dei clienti che gustando i piatti riconoscono la tradizione abruzzese e le ricette familiari e ci dicono, ‘questo sugo mi ricorda quello di mia nonna’ – spiega Simona – e quando mettiamo in menu un piatto nuovo, se abbiamo dubbi, Fabrizio chiama i suoi parenti per farsi dare la ricetta giusta". Tradizione e Abruzzo anche nel nome del ristorante, che richiama alle vecchie cantine abruzzesi.