Tape It Easy e il ritorno delle musicassette, a Milano l’unica azienda che incide ancora su nastro

Nata al Corvetto nel 2014 produce dischi sul supporto analogico riscoperto dai musicisti indipendenti e poi dalle major di Vasco, Jovanotti e Fabri Fibra

Milano, 28 aprile 2023 – Copertine di carta lucida, scocca plasticosa ma di design e quel nastro che ipnotizza riavvolgendosi: la magia della musicassetta rivive grazie a una piccola società che da un anno si è trasferita in un magazzino al Corvetto (via privata Serlio) per fabbricare - unici in Italia - il vecchio supporto analogico. La "Tape It Easy" è nata nel 2014 (la prima sede a Tribiano, nell’hinterland): una scommessa di Cristian Urzino, 37 anni, e Fabio Lupica, 39, fondatori della casa discografica Overdrive e all’epoca soci della Phonopress, l’ultima fabbrica di vinili italiana.

Nel 2011 , dopo essersi trasferiti nel capoluogo lombardo da Catanzaro, avevano iniziato a lavorare come operai in quell’azienda. Appresi i segreti del mestiere si sono messi in proprio, puntando sulla produzione delle audiocassette che nel circuito della musica indipendente suscitavano già un certo interesse.

"Le macchine le abbiamo comprate in svendita dal proprietario di uno stabilimento dismesso di San Marino che ai tempi d’oro produceva 2 milioni di cassette l’anno. Un affare: 20mila euro per avvolgitori e duplicatori che costavano un centinaio di milioni delle vecchie lire", racconta Christian, socio titolare di TapeItEasy. All’inizio i clienti erano etichette indipendenti o musicisti che si autoproducono. Poi si sono aggiunge major come Sony, Warner, Universal, che hanno portato in dote Vasco Rossi, Jovanotti, Fabri Fibra, la francese Mylène Farmer, fra i tanti. "Siamo partiti producendo 500 musicassette al mese con un fatturato che nel primo anno non superava i 60mila euro. Adesso fabbrichiamo da 2.500 ai 4.500 pezzi al mese e il fatturato è a 300mila euro".

Chi sono gli acquirenti delle audiocassette?

"Non solo nostalgici, anche giovanissimi che scoprono il fascino del supporto fisico. La spinta arriva anche dai stessi musicisti: le royalty dallo streaming sono bassissime. Basta invece vendere una cassetta al concerto per guadagnare 10 euro" dichiara l’altro socio, Fabio.

In cosa consiste il lavoro?

"La cassetta nasce senza nastro dentro. Le scocche in plastica, in gergo C-Zero, ci arrivano da un’azienda del Bresciano. Per il nastro ci riforniamo da loro o da un’azienda francese", spiega Cristian. Alla Tape It Easy si duplicano le “pizze“ o master dei musicisti, incidendo su nastro attraverso delle testine. Poi sono trasferite su macchine per l’"avvolgimento", l’inserimento del nastro nella cassetta. "In mezzora si producono circa cento musicassette. Al cliente forniamo il prodotto completo: ci occupiamo di stampare copertine e etichette adesive e del confezionamento".

Con loro lavora pure il grafico Luca Stillo, 30 anni, mentre Daria si occupa di promozione da Bologna. La società milanese fornito l’anno scorso audiocassette e imballaggi alla produzione del film “Mixed by Erry“ di Sydney Sibilia, sull’epopea di Enrico "Erry" Frattasio che trasformò negli anni Ottanta i mixtape per i suoi amici in un impero. "Il vero Erry ci ha fatto complimenti su Instagram, con nostro sommo piacere".

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