Nove alloggi, di cui due “smart domotizzati“ per ospitare 4-6 ragazze e ragazzi con disabilità, cinque per altrettanti nuclei composti da persone anziane ultrasessantacinquenni e due alloggi (denominati “Housing first“) per famiglie in condizione di emergenza abitativa e socioeconomica. Sotto un unico tetto. È la Residenza sociale collettiva inaugurata in via Valsesia 1, a Lainate. Alla cerimonia hanno partecipato Alberto Landonio, sindaco di Lainate, Maria Cecilia Scaldalai, vicesindaca e assessora con delega alla Socialità per un welfare adeguato e sostenibile, Guido Ciceri e Paolo Oltolina, rispettivanente direttore generale e presidente di Sercop, azienda speciale dei Comuni del Rhodense per i servizi alla persona.
"Siamo contenti di poter dare ‘nuova vita’ a questi spazi messi a disposizione di tutto il territorio rhodense – commenta Landonio – la Residenza è collocata geograficamente al centro di Lainate e si integra perfettamente con l’offerta sociale e sanitaria della residenza sanitaria per anziani e di quella per disabili, con un occhio di riguardo per il nuovo asilo nido che sta sorgendo proprio a fianco. Un impegno che dà nuovo vigore a questa ‘cittadella della solidarietà’ nel cuore di Lainate". L’edificio oltre ai nove alloggi disposti su due piani, ospita uno spazio comune, una lavanderia comunitaria, un grande giardino, in futuro ci sarà anche un orto a disposizione degli ospiti che vogliono coltivare ortaggi.
A gestire la struttura saranno due tutor abitativi, un custode sociale, due educatori di area disabilità, un operatore sociosanitario/assistente domiciliare. La Residenza è stata concessa a titolo gratuito dal Comune a Sercop, "il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un’occasione di innovazione e rafforzamento delle aree di servizio che ci sono state affidate – commenta Ciceri, direttore generale di Sercop –. Grazie al finanziamento europeo, nella Residenza è stato possibile adottare soluzioni smart che vanno nella direzione dell’autosufficienza, della domiciliarità e dell’inclusione sociale delle persone come la teleassistenza, la riduzione delle barriere architettoniche e la domotica. L’idea intorno a cui ruota il progetto, inoltre, è che ogni persona o nucleo inserito non risulti isolato nel suo problema, ma integrato in un’esperienza abitativa che punta all’inclusione e alla socializzazione delle persone, all’integrazione delle prestazioni sociali e al contrasto dell’isolamento attraverso un collegamento con il contesto territoriale e la vita del quartiere". In tutti gli alloggi sono state adottate soluzioni che facilitano il livello di indipendenza delle persone che vi abiteranno, migliorando la qualità della vita e semplificando lo svolgimento delle attività domestiche quotidiane.