REDAZIONE MILANO

Presidio contro il Remigration Summit in piazza San Babila, fischiato il sindaco Sala (che non c’è)

Le contestazioni sono partite nel momento in cui è stato annunciato l’intervento audio registrato del primo cittadino che, come gli altri partecipanti, ha letto un articolo della Costituzione. Presenti anche la segretaria del Pd Elly Schlein e il numero uno della Cgil Maurizio Landini

Presidio contro il Remigration Summit in piazza San Babila, fischiato il sindaco Sala (che non c’è)

Milano, 17 maggio 2025 – Non solo gli scontri nella manifestazione organizzata dagli antagonisti, la cui testa a un certo punto è stata presa dai Black Bloc. Nella giornata milanese in cui ampi settori della sinistra e del popolo antifascista hanno gridato a gran voce il loro dissenso contro il Remigration Summit, in corso a Gallarate, si è tenuta anche un’altra iniziativa di protesta, più istituzionale, promossa da Arci, Anpi, Cgil e dai partiti del centro sinistra.

I fischi al sindaco

Non è mancata, anche in seno a questo appuntamento, un momento di contestazione. Quando gli organizzatori hanno annunciato l’audio del sindaco Giuseppe Sala, che giorni fa aveva chiarito di non poter partecipare in prima persona all’evento, in piazza San Babila – dove era previsto il concentramento finale della manifestazione – sono partiti fischi e qualche “buh”.

Secondo quanto riferito dagli organizzatori, a contestare il primo cittadino sarebbero stati esponenti dei centri sociali come Il Cantiere. A loro, però, si sarebbero aggiunto anche alcuni partecipanti alla manifestazione, slegati dalla militanza più radicale. Il sindaco ha letto un articolo della Costituzione, l'11 sulla guerra, come gli altri intervenuti prima di lui.

L'attacco del centro sociale

Un gruppo di antagonisti del Cantiere ha poi improvvisato un presidio in piazza, contestando il Remigration Summit e inneggiando alla libertà della Palestina. Un attacco poi è arrivato anche al Pd "che non ha mai avuto il coraggio di dire no agli accordi Italia-Libia. Un'ipocrisia disarmante di chi vota per il riarmo".

I partecipanti

Elly Schlein in piazza San Babila durante il presidio contro il Remigration Summit (Ansa)
Elly Schlein in piazza San Babila durante il presidio contro il Remigration Summit (Ansa)

La manifestazione è terminata poco prima delle 17. Da Elly Schlein, segretaria del Pd, a Maurizio Landini, segretario della Cgil, da Nicola Fratoianni ad Angelo Bonelli, esponenti di Avs, fino al cantante dei Modena City Ramblers gli organizzatori della manifestazione contro il Remigration Summit sono saliti a turno sul palco allestito in piazza San Babila per leggere gli articoli della Costituzione.

Schlein ha letto il numero 3, dedicato all'uguaglianza, e poi ha aggiunto "è sempre l'Italia antifascista. Ora e sempre Resistenza". Il segretario della Cgil Landini ha letto il numero uno dedicato al lavoro. Angelo Bonelli di Avs ha letto il numero 9 e Nicola Fratoianni il numero 33.

La manifestazione si è conclusa sempre sulle note di Bella Ciao, così come si era aperta. In piazza sono rimasti soltanto i militanti dei centri sociali con uno striscione con la scritta, “No Remigration = no rimpatri. No Cpr, documento per tutti”.