
Villois Milano e la Lombardia restano ai vertici del reddito procapite, ma lo sono anche per quello del costo della vita...
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Milano e la Lombardia restano ai vertici del reddito procapite, ma lo sono anche per quello del costo della vita sia percepito che reale. Il percepito deriva dalla somma, non smaltita, dei precedenti anni, aggiunta di residui tossici speculativi, con l’effetto di far sobbalzare il carrello della spesa, mentre il potere di acquisto, non solo del lavoro dipendente, ma anche di quello autonomo, che paga dazio per il continuo stilicidio dei consumi, resta ancorato a 7-8 punti in meno degli aumenti dei livelli di reddito. In Lombardia, e soprattutto a Milano, i redditi di una cospicua parte dai lavoratori hanno goduto di premi di produzione e /o rinnovi contrattuali, ma anch’essi sono già erosi dalla micro speculazione. Al carrello della spesa si aggiunge quello del caro casa che prosegue imperterrito in una stabile crescita, sia per acquisti, che per locazioni. Per queste ultime c’è un incidenza su un reddito medio netto, da 35 a 50 mila, tra il 30 e il 40%, figurarsi per redditi inferiori, mentre dovrebbe non superare la metà. Ai costi di locazione o dei mutui, si aggiungono sovente polizze per la salute e forme integrative previdenziali, la cui incidenza oscilla tra 5 e 10%, al quale, se si possiede un auto, si aggiunge una altro 2-3%. In questo scenario, con inflazione in aumento e redditi fermi, per tornare ad assorbire la differenza con il reddito, ci potrebbe volere almeno un lustro, nel quale con un Pil striminzito, come quello previsionale per l’anno in corso e per il prossimo, non può che creare un ulteriore calo dei consumi di una percentuale non certo insignificante. Non resta che puntare a una crescita dei salari, che però per essere anche solo ipotizzata impone un miglioramento della produttività, che ad oggi resta inferiore della media dell’area euro di circa 1,5 punti. Per migliorarla servirebbero cospicui investimenti in modernizzazione e innovazione. La forza propulsiva dell’economia lombarda e milanese è l’unica in grado di mettere in atto investimenti adeguati per riuscirci.