
Il video di una delle rapine messe a segno dai due criminali vicino alla Centrale
Un raid dietro l’altro. Una sequenza di quattro colpi nel giro di un quarto d’ora. Le vittime minacciate con la lama di un cutter e derubate di soldi e cellulari. I due presunti autori delle rapine sono stati arrestati dai carabinieri del Radiomobile e portati a San Vittore in attesa dell’udienza di convalida: si tratta del ventiduenne marocchino Amini M. e del connazionale ventiseienne Othmane M.
Stando alla ricostruzione a ritroso dei militari, che sono riusciti a contattare tutte le vittime e a restituire loro il maltolto, il primo blitz va in scena alle 7.40 del 4 gennaio in piazza Luigi di Savoia: nel mirino finisce in un uomo che sta andando in Centrale per prendere un treno per Roma; i due aggressori gli puntano contro il taglierino e lo derubano del telefono e dei 60 euro che ha in tasca. Passano pochi minuti, e i giovani nordafricani entrano nuovamente in azione in via Beroldo, una traversa di viale Brianza: prima se la prendono con una ragazza e poi con un trentanovenne originario della provincia di Brindisi, che viene depredato dello smartphone e di una banconota da 20 euro. Alle 7.45, ecco l’ultimo agguato, in via Battaglia: nel mirino finisce un trentaduenne nativo di Alessandria, a cui sottratta una banconota da 50 corone norvegesi.
Nel frattempo, qualcuno ha già chiamato la centrale operativa di via Moscova per denunciare i primi colpi. Gli equipaggi del pronto intervento iniziano a perlustrare la zona intorno allo scalo ferroviario e alle 8.15 si imbattono in due ragazzi che corrispondono alle descrizioni fornite dai derubati. Scatta il controllo, ma in quel momento i militari riescono a fermare solo Othmane M., bloccato non senza fatica all’angolo tra via Settembrini e via Vitruvio: addosso ha la lama di un taglierino marca Stainless Steel di lunghezza complessiva di otto centimetri.
Dopo circa un’ora, altri due carabinieri in pattuglia notano quello che poi verrà identificato come Amini M.: è insieme ad altri due, seduto alla fermata del tram all’incrocio tra via Vitruvio e via Settala. Il ventiduenne scappa subito, e in via Tadino si nasconde tra le auto in sosta e si spoglia del giubbotto. La fuga prosegue fino in via Boscovich, dove uno dei carabinieri, nel frattempo salito a bordo di un taxi per seguirlo, riesce a fermarlo, nonostante un veemente tentativo di resistenza: nelle tasche ha 600 euro. Poi i militari tornano in via Tadino e recuperano il giubbotto, trovandoci dentro i tre cellulari rapinati poco prima.