Prova di forza della Filarmonica: tecnici scioperano in blocco. Ma il concerto si fa

Macchinisti, elettricisti e meccanici incrociano le braccia contro lo stop ai compensi straordinari. I musicisti si esibiscono senza camera acustica e con leggii illuminati per l’esordio della stagione

La collocazione dei musicisti della Filarmonica sul palco del Piermarini

La collocazione dei musicisti della Filarmonica sul palco del Piermarini

di Nicola Palma

Una prova di forza destinata a lasciare il segno. Comunque vada. Ieri sera i musicisti della Filarmonica hanno suonato regolarmente alla Scala per il debutto della stagione 2023, nonostante lo sciopero pressoché totale dei tecnici. Certo, non tutto era perfetto: mancava la camera acustica per amplificare i suoni, così come erano assenti le pedane dove di solito si posizionano i fiati; tuttavia, i componenti dell’orchestra si sono sistemati sulla buca "coperta" (con il sipario alle spalle) e hanno eseguito davanti a un teatro gremito il programma di Rachmaninov e Beethoveen, diretti da Lasav Shani e con Beatrice Rana al pianoforte. In assenza degli addetti alle luci, i professori se la sono cavata coi leggii illuminati.

Inutile dire che la serata è stata anche un segnale importante ai lavoratori che hanno incrociato le braccia per protestare contro l’interruzione dello storico accordo che prevedeva l’allestimento degli spettacoli Filarmonica fuori dall’orario di lavoro, con emolumenti extra per macchinisti, elettricisti e meccanici impegnati. Detto altrimenti: se pensavate di essere indispensabili, vi abbiamo dimostrato che così non è. Come raccontato dal Giorno nei giorni scorsi, la trattativa tra i rappresentanti dell’associazione indipendente fondata da Claudio Abbado nel 1982 e una delegazione di tecnici è naufragata dopo un lungo tiramolla sul compenso da erogare: troppo esose, per la Filarmonica, le richieste arrivate dalla controparte, che, stando ai rumors, ormai arrivava a percepire quasi 40mila euro a concerto. A quel punto, l’associazione ha scelto la rivoluzione: affidarsi in toto al Piermarini per l’organizzazione della serata, come succede con le altre orchestre ospiti. Di conseguenza, la dirigenza di via Filodrammatici ha inserito quelle prestazioni (dieci in un anno) nel normale orario di lavoro. Da lì la reazione dei sindacati. La sigla di base Cub, che può contare su una buona rappresentanza tra i tecnici, ha proclamato l’astensione dal lavoro per l’intera giornata di ieri, riuscendo a coinvolgere nella mobilitazione la quasi totalità dei dipendenti "penalizzati" (compresi quelli iscritti ad altre organizzazioni): "Invitiamo la direzione della Scala e i superbi rappresentanti della Filarmonica ad aprire un tavolo di trattativa con i tecnici per trovare le giuste soluzioni senza ledere i diritti di nessuno", il comunicato della Confederazione unitaria di base.

Per quanto riguarda la Cgil, l’assemblea della scorsa settimana ha deliberato l’apertura dello stato di agitazione di tutti i reparti, con sospensione delle prestazioni supplementari e straordinarie, e proclamato sciopero per l’intera prestazione di lunedì prossimo, in concomitanza con il secondo appuntamento della stagione Filarmonica. Si andrà avanti a oltranza? Sarà muro contro muro anche il 30 gennaio? Difficile dirlo. Di sicuro, la situazione è diventata molto complicata da risolvere, anche perché pare che un recentissimo tentativo di trovare un’intesa (sulla base di un’offerta di 272 euro a prestazione) sia stato nuovamente fiaccato dal "no" dei tecnici.

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