MARIO CONSANI
Cronaca

Proteste da record, 67 chiamate dai vicini per la musica alta nel locale

Navigli, il primato dell’Alambique in soli dieci mesi dell’anno scorso (chiusura Covid compresa) La polizia locale è intervenuta 20 volte: 4 sanzioni

L’Alambique in via Ascanio Sforza sul Naviglio Pavese

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Se non è record, poco ci manca. Sessantasette chiamate ricevute dai vigili in dieci mesi contro lo stesso locale sui Navigli, da parte di residenti in zona che denunciano schiamazzi, rumori molesti, musica ad alto volume anche a tarda ora e, nei mesi del virus, assembramenti di clienti. In media, fanno quasi sette segnalazioni al mese, una o due alla settimana tra gennaio e ottobre dell’anno scorso.

Collezionista di denunce ricevute, a quanto risulta da un’indagine aperta in Procura, è il gestore dell’ Alambique di via Ascanio Sforza 9. Va detto subito che, nonostante l’altissimo numero delle segnalazioni, la polizia locale ha fatto visita ai titolare meno di una volta su tre. E in sedici dei venti controlli effettuati, i limiti acustici e di presenze sono risultati in regola. Ipersensibilità dei vicini? Abilità del gestore a sistemare le cose alla prima avvisaglia di verifica? Chi lo sa.

Quel che è certo, è che in quattro occasioni, tutte lo scorso luglio, la polizia locale ha sanzionato assembramenti in violazione delle norme anti-virus. E poi, nel corso degli accertamenti disposti dal magistrato, è emerso che in realtà le modalità con cui si faceva musica nel locale sarebbero state diverse da quelle autorizzate dal Comune. Invece della semplice chitarra acustica c’erano strumenti amplificati, e in più il locale veniva lasciato costantemente con le porte spalancate, così che i suoni si diffondessero più facilmente all’esterno. Tra le varie denunce finite nel fascicolo, quella di Marina, 41 anni, sconsolata perché tutte le chiamate ai vigili non erano servite a niente, raccontava che "il problema persiste da più di un anno (...) musica dal vivo o registrata a volume molto alto in genere dal giovedì alla domenica dalle 22 fino alle prime ore del mattino". O quella di di Andrea, 47 anni, che descriveva l’insopportabile disagio per l’intera stagione estiva dei concerti notturni e diceva di aver chiesto più volte anche personalmente al gestore di abbassare il volume della musica. "Ovviamente, quelle rarissime volte che la polizia è arrivata, l’Alambique ha prontamente abbassato la musica...". Un pomeriggio che dal balcone aveva visto sistemare i tavoli e si era fatto avanti, si era guadagnato insulti e minacce verbali: "Vieni qui a dirmelo in faccia, ti spacco la testa".

Nel frattempo l’Alambique ha ricevuto una diffida del Comune al rispetto dellle modalità previste per gli spettacoli serali, e in procura stanno valutando la richiesta di un decreto penale di condanna nei confronti del titolare.