Protesta sotto sede Rai a Milano: “Censura della tv pubblica su genocidio a Gaza”

In mille in corso Sempione, poi il corteo fino all’Arco della Pace. Cori e slogan “Vergogna, vergogna” e “Siete complici”. Applausi per Ghali

Milano, 14 febbraio 2024 – Presidio a Milano davanti alla sede Rai per protestare contro “la censura della tv pubblica - hanno spiegato gli organizzatori - sul genocidio a Gaza”. La manifestazione, che ha visto la partecipazione di un migliaio di persone, è iniziata alle 18 in corso Sempione davanti all'ingresso della Rai (vigilato dalle forze dell'ordine). La mobilitazione arriva a seguito delle polemiche scaturite dopo il comunicato stampa letto da Mara Venier domenica scorsa a "Domenica In", dopo le parole degli artisti che si sono espressi su quanto sta accadendo in Medio Oriente. 

I manifestanti hanno esposto la scritta “genocidio” e “CensuRai”, scandendo gli slogan “Vergogna, vergogna” e “siete complici”. Nel corso del presidio sono state lasciate a terra finte macerie e pupazzi insanguinati. Acclamato il nome di Ghali, applaudito dai manifestanti. Il rapper milanese, nella serata finale del Festival di Sanremo, al termine di 'Casa mia', parlando con L'Alieno protagonista della sua canzone, aveva infatti svelato le sue parole: "Stop al genocidio". 

Al presidio presenti i Giovani Palestinesi e molti gruppi antagonisti, oltre ad appartenenti a Rifondazione Comunista e Potere al Popolo. I manifestanti si sono poi mossi in corteo verso l'Arco della Pace. Dietro lo striscione "Non ci censurerai, stop al genocidio" hanno continuato a scandire cori inneggianti la Palestina.

Il passaggio del corteo ha causato disagi alla circolazione stradale in zona Fiera-Sempione. Con numeri via via aumentati, e alla fine raddoppiati, i manifestanti partiti dal presidio davanti alla sede televisiva, si sono diretti in via Vincenzo Monti e poi nuovamente in corso Sempione, in mezzo ad auto e scooter bloccati, fermati come possibile dalla Polizia di Stato in testa e in coda ai manifestanti. Durante tutta la manifestazione non ci sono stati momenti di tensione. 

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