
Coronavirus, medici e infermieri al lavoro
Milano, 6 giugno 2020 - Martedì un flash mob del sindacato infermieri Nursing Up davanti all'ospedale Niguarda di Milano, il giorno dopo flash mob di Nursind davanti al Pirellone: va così in scena in Lombardia la protesta dei sanitari, o almeno di una parte che chiede di non essere dimenticati dopo l'emergenza Coronavirus. "Non chiamateci eroi, stipendiateci il giusto" chiedono gli aderenti a Nursing Up, che hanno organizzato la manifestazione milanese (dove a tutti i partecipanti saranno distribuite mascherine per assicurare la sicurezza) dopo una serie di iniziative in diverse città italiane.
"Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto per curare l'Italia, ma quello che chiediamo ora al Governo sono meno chiacchiere e più sostanza, per la salute di tutti nei mesi e negli anni a venire. Al presidente del Consiglio Conte e al ministro Speranza - ha spiegato il portavoce lombardo del sindacato Angelo Macchia - chiediamo il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da oltre un anno, più risorse per la Sanità per permettere le assunzioni necessarie a compensare i tagli degli anni passati, una contrattazione separata, l'adeguamento degli stipendi ai livelli europei".
Il giorno dopo davanti al Pirellone il flash mob di NurSind servirà anche a ricordare con dei cartelli i 40 infermieri morti in Italia a causa del Coronavirus, "e le migliaia di professionisti che adesso devono affrontare i danni psicologici subiti durante la pandemia. "Adesso che l'emergenza sanitaria è rientrata dopo che per mesi siamo stati osannati come eroi - ha concluso Donato Cosi coordinatore lombardo del sindacato -, non vogliamo ritornare nel dimenticatoio, non vogliamo ritornare ad essere invisibili".