
Caserma Montello (Newpress)
Milano, 11 agosto 2016 - Più di 70mila metri quadrati di superficie totale, di cui 20mila al coperto. E poi magazzini di stoccaggio, alloggi, uffici e persino bunker. Un mega complesso militare datato 1913 con tre ampi ingressi ad arcate. L’entrata principale della caserma Montello, edificata a partire dal 1910 e già caserma di Cavalleria al Rondò della Cagnola, sta al civico 29 di via Caracciolo. Qui, a meno di sorprese, dovrebbero essere temporaneamente ospitati i profughi per alleggerire la pressione sull’hub di via Sammartini e sulle altre strutture cittadine. Attualmente lì ci sono rimasti alcune centinaia di militari del 1° Reggimento Trasmissioni, che traslocheranno nella caserma Santa Barbara, a sua volta liberata dal Reggimento Voloire in partenza per Vercelli.
La Montello è salita più volte agli onori delle cronache nel 2015. Nel luglio di un anno fa, ad esempio, si scatenò la polemica sulle condizioni di accoglienza riservate ai militari (alcuni in camerata, altri in tenda) in città per garantire la sicurezza durante l’Esposizione universale. Un mese dopo, il 6 agosto, fu invece firmato il Protocollo d’intesa per la valorizzazione di tre caserme (al termine di un lungo percorso iniziato ai tempi della Giunta Moratti): Garibaldi, Santa Barbara e Montello appunto. In particolare, secondo quell’accordo – sottoscritto da Comune, Ministeri di Interno, Difesa e Beni culturali, Agenzia del Demanio e Università Cattolica – nel complesso a due passi da piazza Firenze dovrebbe nascere una nuova sede della Polizia di Stato, con costi di restyling a carico dell’ateneo di largo Gemelli. Il medesimo piano prevede il trasferimento delle funzioni operative ora svolte dalla Difesa in via Caracciolo alla Santa Barbara di piazzale Perrucchetti e l’acquisizione della Garibaldi da parte dell’ente accademico. «Si tratta di una straordinaria occasione per riqualificare e valorizzare parti importanti del territorio, senza consumo di suolo e nel mantenimento di edifici d’alto valore storico», disse in quell’occasione l’allora assessore comunale all’Urbanistica Alessandro Balducci.
«La difesa – aggiunse il ministro Roberta Pinotti – rende disponibili caserme non più utili ai fini istituzionali per aprirle a nuovi progetti, partecipandole, nel ricordo della loro storia, alle nuove realtà di sviluppo del territorio, dell’economia, della cultura e della qualità della vita dei cittadini». Ovviamente, è bene precisarlo, l’eventuale temporanea riconversione della Montello in centro d’accoglienza profughi non pregiudicherà in alcun modo la realizzazione del progetto messo nero su bianco.
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