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Prima della Scala, La forza del destino di Verdi: trama, cast e curiosità

L’opera, in scena il 7 dicembre, sarà diretta dal Maestro Riccardo Chailly. Si tratta di un melodramma in quattro atti che esplora temi di destino, vendetta e redenzione, con una musica potente

'La forza del destino, le prove al Teatro alla Scala di Milano

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Milano, 5 dicembre 2024 – Il 7 dicembre, giorno di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, ci sarà la Prima della Scala. In scena ‘La forza del destino’ di Giuseppe Verdi, diretta dal Maestro Riccardo Chailly, che inaugura la stagione d’Opera 2024/2025. La regia è di Leo Muscato, le scene di Federica Parolini, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Alessandro Verazzi.

Si tratta di un'opera drammaturgicamente complessa, nata nel 1862 a San Pietroburgo e approdata in versione definitiva alla Scala nel 1869 (quando Verdi stesso vi aggiunse la celebre sinfonia e fece cambiare anche il finale). Ma alla Scala manca dal 2001: in occasione del centenario di Verdi, furono tuttavia i complessi del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo a portarla in scena, quindi Orchestra e Coro scaligeri non la eseguono dal 1999. Dopo 25 anni, dunque, un ritorno in grande stile.

La serata di Sant’Ambrogio è dedicata a Renata Tebaldi nel ventennale della scomparsa. L’artista fu splendida interprete di Leonora alla Scala nel 1955, diretta da Antonino Votto. L’opera sarà eseguita integralmente nella versione del 1869 ripensata da Verdi per la Scala, secondo l’edizione critica curata per Ricordi da Philip Gossett e William Holmes nel 2005.

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Il cast

Il ruolo del marchese di Calatrava tocca a Fabrizio Beggi, mentre il 7 a interpretare donna Leonora sarà Anna Netrebko, don Carlo sarà Ludovic Tézier e don Alvaro invece Brian Jagde, (i tre saranno sostituiti solo nelle repliche del 28 dicembre e 2 gennaio da Elena Stikhina, Amartuvshin Enkhbat e Luciano Ganci). Vasilisa Berzhanskaya sarà Preziosilla, Alexander Vinogradov invece si calerà nei panni del Padre guardiano (sostituito il 28 e il 2 da Simon Lim), Marco Filippo Romano avrà poi la parte di Fra Melitone. Negli altri ruoli ci sono Marcela Rahal (Curra), Huanhong Li (un alcalde), Carlo Bosi (Mastro Trabuco) e Xhieldo Hyseni (un chirurgo).

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La trama

‘La forza del destino’ è un melodramma in quattro atti su libretto di Francesco Maria Piave (riadattato da Ghislanzoni nella versione milanese) tratto dal testo di Angel de Saavedra, duca di Rivas. L'opera esplora temi di destino, vendetta e redenzione, con una musica potente e drammatica che riflette le emozioni intense dei personaggi.

La storia, fatta di grandi azioni e colpi di scena, si svolge durante il Settecento fra la Spagna e l’Italia e fra il primo e il secondo atto trascorrono diciotto mesi. La protagonista Donna Leonora, soprano, figlia del marchese di Calatrava, è innamorata di don Alvaro, tenore, un uomo sensibile e audace ma meticcio, quindi borderline per il mondo della corte. Una storia d’amore forte e autentica che spinge i giovani a progettare una fuga verso Siviglia; ma Leonora vuole bene al padre ed è piena di dubbi. Il fato non è dalla sua parte. All’arrivo di Alvaro cerca di partire ma viene sorpresa dal padre, che fa arrestare il giovane e rinnega la figlia; Alvaro, per salvare la fidanzata, assume su di sé tutte le responsabilità e getta a terra la pistola.

Proprio dallo strumento infernale partirà un colpo che uccide l’anziano genitore e i due amanti saranno costretti a separarsi per sempre. Don Carlo, baritono, fratello di Leonora, è alla ricerca dei fuggitivi per vendicare il padre ma Leonora si rifugia al Monastero della Vergine degli Angeli decisa a lasciare la vita mondana; vestita da uomo, rivelerà al padre guardiano la sua vera identità e il religioso la prenderà sotto la sua protezione. Intanto in Italia don Alvaro è diventato capitano dei granatieri spagnoli, nel suo ruolo salverà un giovane soldato senza sapere che è Carlo, ma il destino è in agguato e dopo pochi giorni toccherà Alvaro essere ferito in battaglia, costringendo Carlo a guardare fra le sue carte, portandolo a scoprire il legame che ha con la sorella. Un finale forte che si svolge all’interno del monastero, un finale che diventa inesorabile come in una tragedia greca e, nello steso tempo, si avverte l’animo di unione, lotta e libertà che anima il compositore.

L’opera ‘innominabile’

‘La forza del destino’ è da sempre una delle opere più eseguite di Verdi. Lo è nonostante si sia diffusa la credenza che porti sfortuna, a causa di alcuni episodi che ne hanno segnato la storia. Anche per questo c'è chi si spinge a chiamarla "l'innominabile" di Verdi. Tra gli eventi sfortunati, veri o presunti, si ricordano ad esempio barbe cadute in scena, malattie e morti di membri del cast o della produzione. E quest’anno qualcuno potrebbe pensare di attribuire alla “maledizione” anche l’improvviso forfait di Jonas Kaufmann. “Per motivi familiari sono costretto a rinunciare alla mia partecipazione. Spero nella vostra comprensione, soprattutto in un Paese dove la famiglia è ancora molto importante” ha comunicato qualche settimana fa.