NICOLA PALMA
Cronaca

Il parterre della Prima: Segre nel Palco Reale al posto di Mattarella. La senatrice nei posti d’onore con La Russa, Sala e Giuli

Con lei alla Scala pure Fontana, Sgaraglia, la vice della Camera Ascani e Barbera. Anche nel 2023 “salì” dal suo storico posto alla fila M della platea del teatro

Liliana Segre assieme al presidente del Senato La Russa e al sindaco Sala

Liliana Segre assieme al presidente del Senato La Russa e al sindaco Sala

Milano, 6 dicembre 2024 – L’anno scorso, era stata suo malgrado al centro di tensioni striscianti e paventati strappi al protocollo, con il presidente del Senato Ignazio La Russa e il sindaco Giuseppe Sala a inseguirsi simbolicamente su e giù da un Palco (reale) per avere accanto a sé Liliana Segre, melomane doc con posto fisso a Sant’Ambrogio nella fila M della platea. Stavolta, la vigilia è filata decisamente più liscia dalle parti di via Filodrammatici: in assenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, in trasferta a Parigi per la riapertura di Notre-Dame dopo il maxi restauro, sarà proprio la testimone della Shoah a prendere per il secondo 7 dicembre consecutivo il posto del presidente della Repubblica nel parterre de roi della Scala per la Prima dell’opera “La forza del destino” diretta dal maestro Riccardo Chailly e allestita dal regista Leo Muscato. 

Il red carpet

I sopralluoghi delle ultime ore hanno definito la disposizione delle personalità istituzionali in vista del red carpet di domani pomeriggio al Piermarini: Segre, che quasi certamente sarà accompagnata come dodici mesi fa dalla figlia, sarà in compagnia proprio di La Russa (con la moglie Laura De Cicco), di Sala (con la compagna Chiara Bazoli) e del ministro della Cultura Alessandro Giuli (con la moglie Valeria Falcioni). Con loro anche il presidente della Regione Attilio Fontana con la figlia, il prefetto Claudio Sgaraglia con la figlia, la vicepresidente della Camera Anna Ascani con il marito e il presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera. Anche nel 2023, in occasione del debutto di “Don Carlo”, sia Mattarella che la premier Giorgia Meloni avevano dato entrambi forfait (a differenza dell’inusuale presenza contemporanea nel 2022). E Segre, pur affezionata alla sua poltrona da pluridecennale appassionata di lirica, era stata invitata a “salire” nel Palco reale, accolta dagli applausi del pubblico in sala. 

Il fuoriprogramma

Dopo il fuoriprogramma andato in scena prima del sipario, con l’urlo “Viva l’Italia antifascista” di Marco Vizzardelli (poi identificato dalla polizia), e le quasi quattro ore di spettacolo, la serata si era conclusa con 13 minuti di applausi e ovazioni per Chailly e Anna Netrebko. Durante gli intervalli, Segre era sempre rimasta al suo posto, a conversare con Sala e La Russa e con gli altri ospiti eccellenti saliti a salutarla, dall’ex premier e senatore a vita Mario Monti al regista spagnolo Pedro Almodovar. Lei aveva ringraziato con la solita compostezza: “Gentilmente il sindaco e La Russa mi hanno chiesto di venire nel Palco reale”. Un “bel punto da ricordare”, lo aveva definito con una battuta, per un’abbonata “partita dal loggione”.

Poi l’omaggio al presidente della Repubblica, più che un amico per lei: “Mi manca Mattarella. Mi invitava sempre nel Palco reale durante gli intervalli. Io non ho fratelli né sorelle, ma gli voglio bene come a un fratello”. Un concetto ribadito a sipario chiuso: “Una serata bellissima”. Domani il bis.