MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

San Siro: ok, il prezzo è giusto. Bocconi e Politecnico gettano un salvagente al Comune

Confermato il valore indicato dall’Agenzia delle Entrate, per complessivi 197 milioni. Avanti con la trattativa tra Palazzo Marino, Inter e Milan: l’obiettivo è cedere ai club entro il 31 luglio

Il rendering di Milan e Inter sul nuovo stadio rossonerazzurro e sul Meazza quasi totalmente demolito e rifunzionalizzato

Il rendering di Milan e Inter sul nuovo stadio rossonerazzurro e sul Meazza quasi totalmente demolito e rifunzionalizzato

Milano, 19 giugno 2025 – Ok, il prezzo di San Siro è giusto, parafrasando il titolo di un celebre programma televisivo degli anni Ottanta. Il Comune ottiene dalla Bocconi e dal Politecnico ciò che voleva: la conferma che la valutazione fornita nel novembre 2024 e ribadita lo scorso aprile dall’Agenzia delle Entrate sullo stadio Meazza e sull’area limitrofa era corretta: in totale 197 milioni di euro, nel dettaglio 72 milioni per la Scala del calcio e 124 euro per i terreni intorno, in particolare il Parco dei Capitani e il parcheggio dell’impianto, l’area dove Milan e Inter vorrebbero costruire il loro nuovo stadio da 71.500 posti e, una volta realizzata la nuova casa, rifunzionalizzare il Meazza come zona commerciale, mantenendo solo una piccola parte del secondo anello.

Palazzo Marino, in una nota, sottolinea che “le università concludono nel senso che gli elementi emersi e disponibili evidenziano che ‘il valore di Mercato dell’intero comparto c.d. Gfu San Siro, che include anche lo stadio Meazza nel suo stato di fatto, secondo l’ipotesi che valgano i vincoli della Legge Stadi, nella Stima dell’Agenzia delle Entrate non sia stato sottostimato’”.

I dubbi sollevati dal Comitato Sì Meazza sul prezzo del comparto San Siro sono ora smentiti da due autorevoli atenei cittadini (l’incarico per la consulenza è costato 126 mila euro al Comune), anche se nella nota comunale non è precisato se Bocconi e Politecnico abbiano fornito una loro valutazione puntuale su stadio e area.

Semmai, la nota aggiunge che “il Comune di Milano si avvarrà delle università anche per una consulenza nella fase di negoziazione che sarà avviata con le società. Attualmente, infatti, sono in corso gli approfondimenti tecnici sulla proposta di acquisto del compendio immobiliare e le relative clausole, propedeutici alla negoziazione”.

L’obiettivo di Palazzo Marino resta quello di vendere stadio e area ai due club entro il 31 luglio, in modo tale da scongiurare che a novembre possa scattare il vincolo della Sovrintendenza sul secondo anello del Meazza. Se la cessione avvenisse, Milan e Inter potrebbero realizzare il nuovo stadio entro il 2030-2031 e rifunzionalizzare l’attuale impianto entro il 2035.

È stato il sindaco Giuseppe Sala, nel primo pomeriggio di ieri, a svelare che la valutazione dei due atenei milanesi era appena arrivata negli uffici di Palazzo Marino: “Oggi (ieri, ndr) ho un appuntamento con il direttore generale del Comune (Christian Malangone, ndr) per analizzarla e poi renderla nota”. Con una postilla: “Siamo in trattativa con Milan e Inter. Dunque qualunque informazione offriamo loro, può non essere utile per il Comune”. Già, come il primo cittadino ha sottolineato qualche giorno fa, l’affare San Siro è una questione di soldi. E a Palazzo Marino non conviene mostrare subito tutte le carte.