"Precariato e salari minimi. Servono politiche diverse"

MILANO Il Rapporto curato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Ambro...

"Precariato e salari minimi. Servono politiche diverse"

"Precariato e salari minimi. Servono politiche diverse"

Il Rapporto curato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse di Caritas Ambrosiana, presentato nei mesi scorsi e riferito al 2022, è eloquente: cresce il “lavoro povero”. Emerge dal fatto che alle porte di centri d’ascolto e servizi diocesani sparsi nell’area metropolitana di Milano e nelle province di Varese, in parte di Como, Monza-Brianza e Lecco, bussano sempre più persone occupate ma che non guadagnano abbastanza per provvedere alle necessità quotidiane. "Affiorano spie di un disagio diffuso – il commento del direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti –; da qui escono campanelli d’allarme che consegniamo alle istituzioni: bisogna ripensare al welfare se intere fette di popolazione si rivolgono alla Caritas. Bisogna migliorare le politiche". Cosa serve? "Politiche di superamento del precariato lavorativo e definizione di accettabili minimi salariali". Nel dettaglio: dei quasi 15mila aiutati, oltre 6mila hanno dichiarato di avere dei familiari; significa che la rete di solidarietà ha raggiunto oltre 30mila persone. E tra i gruppi che più soffrono ci sono le famiglie con minori (6.584 bambini e ragazzi). Rispetto al 2021, poi, cresce la presenza delle donne (+14,5%) e di immigrati (+12,7%). A rivolgersi alla Caritas sono soprattutto persone tra 35 e 54 anni. chi accede a un centro d’ascolto sempre meno chiede aiuto per trovare lavoro e sempre più segnala problemi di reddito: nel 2022 lo ha fatto il 69,3% degli utenti, il dato più alto mai registrato in diocesi.

M.V.