ANDREA GIANNI
Cronaca

Precari di Stato in piazza: "In prima linea sui migranti, da Natale ci lasciano a casa"

Lavorano con contratti di somministrazione negli sportelli di prefetture e questure. La protesta in corso Monforte a Milano: hanno tagliato i fondi, così le pratiche rimarranno inevase

La protesta dei lavoratori precari del Comune di Milano

Milano, 7 dicembre 2022 - L’ ultima proroga dei contratti è arrivata con la guerra in Ucraina, che ha fatto impennare le richieste di protezione e di conseguenza le pratiche di gestire. Sono in prima linea nell’ultima sanatoria dedicata a colf, badanti e lavoratori dell’agricoltura, che a Milano vede la metà delle pratiche ancora da evadere. Per i lavoratori precari di questure e prefetture, inquadrati con contatti di somministrazione Manpower legati all’emergenza immigrazione per supportare il personale del ministero dell’Interno, è iniziato il conto alla rovescia.

Contratti in scadenza

Il 31 dicembre, infatti, scadranno i loro contratti e sulla proroga c’è un grosso punto di domanda. Ieri hanno organizzato una manifestazione davanti alla Prefettura di Milano, con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, chiedendo risposte al Governo. Una vertenza che riguarda oltre 1150 lavoratori a livello nazionale, di cui una trentina impiegati negli uffici immigrazione della Prefettura e della Questura di Milano. Una quota lavora anche sul progetto europeo EmAs.Com. per l’implementazione del sistema nazionale di asilo. Lavorano agli sportelli dove vengono presentate le pratiche per il permesso di soggiorno, per accedere alle sanatorie o ai decreti flussi o per chiedere asilo e protezione.

La protesta

"Svolgiamo un servizio pubblico essenziale – spiega Giovanna Giacobone, rappresentante sindacale dei somministrati Manpower presso la Prefettura di Milano – anche perché gli uffici, dopo anni di blocco del turnover, difficilmente potrebbero fare fronte ai carichi di lavoro senza il nostro supporto. Rischia quindi di aumentare la quota di pratiche inevase".

La proroga

Per loro si è speso anche il prefetto di Milano Renato Saccone che, assieme a una cinquantina di altri prefetti, ha firmato un appello condiviso anche dai questori. Nella legge di bilancio sono stati trovati 37 milioni di euro per garantire il servizio anche nel 2023, però con un drastico taglio di personale e un’incognita sui tempi. "Chiediamo nell’immediato una proroga dei contratti – spiega Giacobone – e un percorso che porti alla stabilizzazione. L’immigrazione non può essere sempre gestita come un’emergenza, ma come un flusso strutturale che ha bisogno di personale competente e preparato per gestirlo".