Pomeriggi Musicali al Dal Verme: scontro Cgil-direzione. Gli orchestrali disertano lo spettacolo

Gli iscritti al sindacato non parteciperanno al concerto di oggi con il pianista Louis Lortie. Programmata un’altra agitazione per il 20 maggio

L'orchestra dei Pomeriggi musicali (Archivio)

L'orchestra dei Pomeriggi musicali (Archivio)

Milano – L’accordo provvisorio sul contratto sembrava aver abbassato definitivamente il livello della tensione al Dal Verme, in vista della trattativa sul rinnovo dal 2024 in avanti. E invece è tornato il muro contro muro tra la Cgil e la dirigenza dei Pomeriggi Musicali: giovedì la sigla maggioritaria tra i dipendenti della fondazione ha proclamato due giorni di sciopero, confermando quanto già deciso al termine dell’assemblea del 21 aprile.

I musicisti iscritti al sindacato non prenderanno quindi parte allo spettacolo in programma oggi pomeriggio, sabato 6 maggio, con il pianista Louis Lortie; fino a ieri sera, sul sito dei Pomeriggi non c’erano comunicazioni ufficiali al pubblico, e di conseguenza l’appuntamento dovrebbe andare in scena in ogni caso.

Le istanze del sindacato

Non è finita: la Cgil ha programmato un’altra agitazione per il 20. Come ricostruito nei comunicati all’azienda, il 13 aprile le parti hanno concordato sull’istituzione di una commissione tecnica per approfondire vari temi (dall’inquadramento di tecnici e amministrativi alle trasferte) legati al rinnovo del contratto.

Alla fine della riunione, la delegazione guidata da Paolo Puglisi ha chiesto chiarimenti sulla mancata settimana alternata tra archi e fiati a luglio (una consuetudine al Dal Verme sostituita da una settimana di stop post ferie a settembre), su una questione legata a due giorni di ferie "imposti" per il 16 e il 19 giugno e sulla stagione lirica di luglio. Una richiesta di chiarimenti alla quale, secondo la Cgil, non sarebbe arrivata alcuna risposta.

Da qui la scelta di fermarsi: "I professori d’orchestra – si legge in una nota – porgono al pubblico le più sentite scuse per il disagio arrecato e assicurano che la decisione è stata assunta con grande rammarico nella consapevolezza della sua inevitabilità, visto il totale disinteresse mostrato dalla direzione rispetto alle istanze dei lavoratori".

I recenti scioperi

Non sono i primi scioperi al Dal Verme nell’ultimo periodo. Sì, perché a dicembre ce n’erano stati altri due, in quel caso proclamati insieme da Cgil, Cisl e Uil, per protestare contro lo stallo sul rinnovo del contratto.

Poi, a fine gennaio, era arrivata l’intesa-ponte, con aumento della retribuzione lorda del 5% dal 2023 e 1.250 euro lordi di una tantum uguale per tutti a chiusura degli anni precedenti. Ora la nuova brusca frenata.

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