Più sinergia tra scuola e servizi sociali

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Daniele

Nappo*

Le crescenti diseguaglianze devono essere affrontate con un modello di collaborazione tra scuola e servizi sociali. Docenti e operatori sociali hanno l’obbligo di affrontare insieme le situazioni di difficoltà giovanile. La scuola ha un incarico fondamentale, dopo la famiglia, per la crescita e lo sviluppo psico-fisico dei suoi studenti. Gli insegnanti sono incaricati di svolgere, oltre all’attività didattica formativa, anche quella di osservazione dei disagi o delle difficoltà dei discenti. La scuola può e deve trovare sostegno nei servizi sociali; i servizi sociali sono una rete che si occupa di tutelare gli allievi particolarmente disagiati: con il loro aiuto si cerca di impedire e limitare le condizioni di sfavore, di intercettare i bisogni sia personali che familiari che possano manifestare problematicità. I servizi sociali quindi rappresentano, per la scuola, un supporto che offre strumenti di assistenza alle difficoltà dei giovani. È infatti l’assistente sociale la persona preposta, con una preparazione specifica, a garantire gli ausili necessari.

Dobbiamo immaginare una relazione scuola-servizi sociali maggiormente sinergica, perché si possano definire progetti personalizzati, che possano sviluppare percorsi che cancellino le condizioni di difficoltà, si devono predisporre e stabilire dei veri programmi di connessione comune. La scuola deve occuparsi di relazionarsi con il sistema dei servizi sociali e i docenti non possono far finta di niente se avvertono che lo studente è vittima di percosse o violenze o se vive un profondo stato di disagio psicologico. Una tempestiva segnalazione della scuola mette nelle condizioni il personale specializzato di verificare se sussistano le condizioni per attivarsi e individuare un percorso di soluzione. Non basta più insegnare in maniera adeguata o avere docenti di buona volontà e capacità per risolvere quei problemi che sfociano nell’insuccesso. Oggi abbiamo il bisogno e la necessità di costruire un approccio di cooperazione per promuovere il cambiamento nella relazione tra scuola e servizi sociali, superando difficoltà e differenze delle due istituzioni e i loro assetti. Un collaborativo contatto, un produttivo confronto e una formazione congiunta, sarebbero certamente occasioni per restituire ad entrambi la ricchezza della riflessione e della sperimentazione prodotti nei due ambiti di intervento.

*Direttore Scuola Freud

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