ANNA GIORGI
Cronaca

Andrea Piscina e la “strategia di caccia” per carpire la fiducia dei ragazzini

Emergono altri dettagli nell’indagine per pedopornografia sullo speaker radiofonico milanese, 25 anni, accusato di aver adescato ragazzini online fingendosi donna

Andrea Piscina si trova in carcere dallo scorso giugno

Andrea Piscina si trova in carcere dallo scorso giugno

Milano – In attesa del giudizio immediato (che salta l’udienza preliminare) la cui richiesta dovrebbe essere formalizzata già la prossima settimana, emergono altri dettagli nella indagine che vede accusato Andrea Piscina, il 25enne conduttore radiofonico di Rtl 102.5 (ora sospeso) in carcere per violenza sessuale, adescamento di minorenni online e pedopornografia. Gli investigatori che, in questi mesi, hanno setacciato le oltre mille chat che Piscina si scambiava con i minorenni, prevalentemente maschi, e qualche bambina, tutti di età compresa fra gli 11 e i 14 anni, hanno ritrovato un file contenente una vera e propria “strategia di caccia” del predatore Piscina, cioè un elenco delle vittime, un quindicina di nomi di bambini, in alcuni casi, con i loro numeri di telefono a fianco del nome, con le indicazioni di come questi minorenni potevano essere contattati e le chat di messaggistica più utilizzate: in primis Telegram e Omegle, poi Signal, Viber e Tik Tok.

Questi, come altri elementi, sui quali il pm Giovanni Tarzia che coordina le indagini ha mantenuto il riserbo, hanno portato gli inquirenti alla convinzione che il livello predatorio di Piscina sia tale da giustificare appunto la scelta di un giudizio immediato. Piscina poi, sempre stando alle risultanze investigative, aveva un modus operandi molto schematico: agganciava le vittime sempre con le stesse frasi, si fingeva una adolescente di nome Alessia, Anna o Sara.

Per entrare in empatia con bambini di età così bassa e convincerli a fidarsi, iniziava con loro una conversazione virtuale, si mostrava giocoso, poi li convinceva a togliersi i vestiti e a compiere atti di natura sessuale.

In alcuni casi è riuscito a convincere bambine che si dichiaravano bisessuali e alcuni maschietti di 11 anni a farsi la doccia al telefono con lui. Poi salvava le immagini e le archiviava. Lo speaker, fratello del più noto esponente della Lega, Samuele, è a San Vittore dal mese di giugno, assistito dall’avvocatessa Valentina Di Maro.

Nel primo interrogatorio davanti alla gip si è avvalso della facoltà di non rispondere. Per la procura il comportamento di Piscina è stato comunque collaborativo al momento della perquisizione, ha rinunciato anche a fare ricorso al Riesame per ottenere una attenuazione della custodia cautelare, chiedendo ad esempio i domiciliari.