
Un albero di 110 anni, che sorge sulla roggia Coria lungo la ciclopedonale tra via Viquarterio e l’oasi di Tolcinasco, minacciato dai rifiuti. La farnia – ovvero il tipo di quercia più diffuso in Europa – cresciuta leggermente obliquo sul corso d’acqua risalirebbe al 1910. L’albero ha quindi superato due guerre mondiali, e probabilmente è stato anche scalato, quando ancora si giocava con la natura, da decine di ragazzini.
Un cartello fatto installare dall’Amministrazione comunale racconta brevemente la storia della farnia che si trova all’ingresso del sentiero sterrato che porta all’Oasi di Tolcinasco, dove flora e fauna protetta vengono curate e controllate. Ora però la gigantesca pianta è minacciata dall’inciviltà ambientale dilagante.
Purtroppo alcuni giorni fa qualche giovane scriteriato ha lanciato sull’albero una di quelle bici gialle, a marchio Ofo, che stanno sparendo dalla circolazione. La bicicletta fortunatamente è caduta dal tronco, che non è stato danneggiato, e ora si trova adagiata sul fondo del corso d’acqua. A farle compagnia, altri rifiuti che minacciano alberi e canali.
Il Sud Milano è ricco di piante storiche. Fra Basiglio e Pieve, su un sentiero sterrato, c’è un pioppo nero che ha circa 120 anni (solitamente quest’albero ne vive solo 80) e sulla Roggia Speziana si erge una quercia di circa cent’anni. Un patrimonio che va salvaguardato ma purtroppo i controlli, così come la pulizia delle aree verdi e dei corsi d’acqua, sono lasciati solo al volontariato. Troppo poche le Gev (le Guardie ecologiche appunto volontarie) per controllare uno dei parchi metropolitana più grandi d’Europa.
Massimiliano Saggese