Sono l’incubo delle famiglie, sono piccoli ma anche tremendamente fastidiosi: parliamo dei pidocchi, cioè dei parassiti che vivono nella capigliatura umana (e in cui svolgono il loro intero ciclo vitale). Negli ultimi due anni, si è registrato un aumento della diffusione di questo minuscolo animale. Tra gli esperti si ipotizza sia l’esistenza di una nuova generazione di “super pidocchi” più resistenti, sia un effetto “rimbalzo” post pandemia.
Boom di trattamenti
Una tendenza rilevata dalla crescita delle vendite di trattamenti anti-pidocchi: negli ultimi due anni il fatturato dei prodotti antipediculosi in Lombardia è passato da 2,4 milioni a 4,2 milioni di euro. Tra il 2022 e il 2023 l’impennata è stata del 41 per cento, mentre tra il 2023 e il 2024 ha toccato il 22 per cento. Nella popolosa Milano, il fatturato è aumentato del 42 per cento e del 19 per cento nei due anni e le confezioni vendute sono arrivate a superare quota 90mila negli ultimi 12 mesi. È quanto emerge dai dati di Federfarma, elaborati da New Line Ricerche di mercato.
Analizzando poi l’andamento mese per mese, il picco di registra dalla stagione settembre-novembre, tradizionalmente periodo di grande diffusione dei pidocchi per via della riapertura delle scuole e dei vari centri di aggregazione per i ragazzi. Al tempo stesso, negli ultimi due anni anche il periodo primaverile ha fatto registrare una crescita decisa dei consumi, segno di come ormai il fenomeno sia presente in gran parte dell'anno.
Come riconoscere i pidocchi
Riconoscere i pidocchi umani richiede un attento esame del cuoio capelluto, soprattutto nelle aree più comuni come dietro le orecchie e alla base del collo. Ecco alcuni segni e sintomi che possono aiutare a identificarli:
1) Aspetto dei pidocchi adulti: i pidocchi sono piccoli insetti senza ali di colore marrone o grigiastro. Misurano circa 2-3 millimetri di lunghezza (circa la grandezza di un seme di sesamo) e sono visibili ad occhio nudo. Si muovono velocemente sul cuoio capelluto, ma spesso è difficile vederli perché si nascondono tra i capelli.
2) Uova (lendini): le uova dei pidocchi, chiamate lendini, sono ancora più piccole, circa 0,8 millimetri, e di colore bianco o giallastro. Le lendini sono attaccate saldamente alla base dei capelli, vicino al cuoio capelluto. A differenza della forfora, non si staccano facilmente.
3) Prurito: uno dei segni più comuni di un'infestazione da pidocchi è il prurito intenso sul cuoio capelluto, causato dalle punture dei pidocchi quando si nutrono di sangue. Il prurito può peggiorare durante la notte, poiché i pidocchi sono più attivi al buio.
4) Irritazione e piaghe: grattarsi continuamente il cuoio capelluto può causare irritazioni, arrossamenti e persino piccole piaghe o croste. In casi gravi, queste ferite possono infettarsi.
Cosa fare in caso di pidocchi
"Bisogna raccomandare ai genitori sempre di controllare i bambini e di arrivare presto in farmacia, non aspettare troppo tempo. Perché poi di prodotti ce ne sono tanti e diversi, di vecchia e nuova generazione, e con un accurato utilizzo si riesce a limitare il fenomeno”, commenta Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia.
"Quella che è un po’ la paura delle persone, e che vorrei sfatare, è che questi prodotti facciano male, siano dannosi per i capelli. Quindi talvolta c'è chi, anche se le indicazioni prevedono un ciclo in più applicazioni, dice: il trattamento lo faccio una volta e mai più. Il mio consiglio è invece di farlo tutte le volte che serve, di completare il percorso seguendo le istruzioni. Anzi, meglio una volta in più che una in meno. È l’unico modo per risolvere il problema in maniera duratura”.