Picchiata dai vigili a Milano, Bruna accetta con riserva il risarcimento

Bocconi, la donna fu colpita il 24 maggio scorso con calci e manganellate. Un vigile punta all’assoluzione in abbreviato, altri 4 al proscioglimento dalle accuse di lesioni e falso

Un frame del video delle manganellate della polizia

Un frame del video delle manganellate della polizia

Un vigile punta all'assoluzione in giudizio abbreviato, gli altri quattro colleghi al proscioglimento in udienza preliminare dalle accuse di lesioni aggravate e falso per l'intervento nei confronti di Bruna, la donna transessuale di 42 anni colpita da calci e manganellate il 24 maggio 2023 in zona Bocconi a Milano. Le strategie processuali dei cinque agenti della polizia locale sono state sciolte davanti alla gup di Milano Patrizia Nobile. La scena, durante la quale la donna era stata anche immobilizzata con spray al peperoncino spruzzato in viso, era stata ripresa e postata sui social da alcuni studenti universitari che vi avevano assistito da una finestra e in poco tempo era stata diffusa online.

Due imputati hanno scelto di farsi interrogare. A Bruna, anche lei imputata nello stesso procedimento per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, rifiuto di fornire le generalità e ricettazione per il possesso di un tessera Atm non intestata a lei, è stata recapita un'offerta risarcitoria dai due agenti accettata con riserva di chiedere un risarcimento per un danno maggiore. Secondo quanto si apprende uno degli agenti ha offerto 3 mila euro di risarcimento.

Si torna in aula il prossimo 17 giugno per la discussione della pm Giancarla Serafini, parti civili, e difese degli imputati in udienza preliminare. Il primo luglio invece sarà affrontata la posizione del giudice che ha scelto il rito alternativo, che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Escluso il Codacons come parte civile.