
Sosta selvaggia in piazza Gramsci
Milano, 14 aprile 2018 - Pedonale di nome, ma di nome, ma non di fatto. Siamo in piazza Gramsci, cuore quadrato con pavè e fioriere, una struttura-parcheggio per bici, la cosiddetta pagoda intitolata a Teresa Sarti Strada, che è casa di Emergency, e corridoi a cielo aperto a disposizione del passeggio. Ma c’è qualcosa che stona: nonostante i cartelli che indicano l’area pedonale, il luogo si trasforma in un parcheggio selvaggio, in particolare nelle porzioni lungo in perimetro ma non solo. Auto in sosta a dispetto delle regole, ogni giorno. «E nelle serate del weekend è un disastro», lamentano i cittadini. Una situazione che non gioca a favore del cammino - ancora lungo - per trasformare questo luogo in uno spazio «più bello, vivibile, fruibile dalle famiglie del quartiere».
A dirlo sono coloro che da anni lavorano per dare a questa piazza - il cui aspetto attuale è frutto della sistemazione superficiale dell’area a seguito dei lavori per un garage interrato - un’identità. In prima linea c’è Attilio Frassoni, giornalista, residente e fondatore della social street Residenti in Piero della Francesca e dintorni. «Questa piazza - sottolinea - è nata male: la fontana non ha mai funzionato e diventa una pattumiera. E i cubetti di porfido del pavè si staccano facilmente. Quanto alla pedonalizzazione, comincio col dire che non ci sono indicazioni chiare a livello di segnaletica, con divieti di accesso. E il parcheggio non autorizzato è la regola, sia dal lato di via Canonica e sia sul lato di via Procaccini. I controlli? Inesistenti».
Il passaggio sarebbe consentito solo ai residenti, ai furgoni per il carico e scarico a ridosso delle attività commerciali, a chi deve raggiungere i box. «Ma non è così. Per non parlare dei motorini che scorrazzano da una parte all’altra. Dico spesso che noi siamo “la periferia del centro”, non considerati abbastanza», continua Antonino Rizzo, del Comitato Canonica-Gramsci. La posa di telecamere per il controllo dei varchi di accesso, e per multare i trasgressori, per molti è l’unica soluzione. Il tema è caldo, all’attenzione del Municipio 8 da tempo: «Vogliamo ridare dignità a questo luogo - sottolinea l’assessore al Verde Enrico Fedrighini - che è la porta d’accesso del Distretto urbano del commercio Sarpi. Con gli uffici dei settori Urbanistica e Arredo urbano stiamo studiando delle soluzioni. Il primo intento è restituire l’anima pedonale alla piazza che ora come ora è pedonale solo formalmente. Per questo - prosegue - stiamo pensando alla posa di telecamere per controllare i varchi di accesso, in modo che siano solo i veicoli autorizzati a entrare». Altro lavoro da fare, in contemporanea: «Abbellire il luogo. Sia dando nuovi colori alle strutture e sia occupandoci dell’arredo urbano collocando nuove alberature».