NICOLA PALMA e MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Incendio notturno all’Ortomercato di Milano. Arrestato il piromane: è un 59enne incastrato da telecamere e tabulati

Giovanni O., dipendente di una cooperativa di facchinaggio, il 20 marzo arrivò in anticipo al lavoro. Ripreso a bordo di un muletto, poi l’innesco e la fuga. Il perché è un mistero. Movimenti di denaro sospetti

Il rogo del 20 marzo Carbonizzato un capannone coperto di 2.790 metri quadrati e danneggiato quello attiguo

Il rogo del 20 marzo Carbonizzato un capannone coperto di 2.790 metri quadrati e danneggiato quello attiguo

Milano, 18 maggio 2025 – Il fuoco appiccato tra i bancali. Due capannoni distrutti. Il rogo che si estende fino a toccare un autolavaggio e un distributore di carburante. I danni stimati sfiorano i due milioni e mezzo di euro e l’incendio avrebbe potuto avere conseguenze peggiori visto che il luogo non era deserto.

Succedeva la notte del 20 marzo all’Ortomercato di via Lombroso e fin da subito è apparsa l’ombra del dolo. In meno di due mesi, i carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia Monforte hanno individuato il presunto piromane: Giovanni O., dipendente di una cooperativa di facchinaggio, italiano di 59 anni, che ieri è finito agli arresti domiciliari disposti dal gip del tribunale di Milano Giulio Fanales su richiesta della Procura. 

L'intervento dei vigili del fuoco
L'intervento dei vigili del fuoco

Di cosa è accusato 

L’accusa è di aver appiccato il rogo che quella notte ha carbonizzato un capannone coperto di 2.790 metri quadrati e danneggiato un altro attiguo, semicoperto, entrambi dati in gestione a due imprese ortofrutticole. Per il primo, il responsabile dell’attività ha stimato in due milioni di euro i danni alla struttura, a cui sommare 200mila euro per la merce perduta. Per l’altro, i danni sono stati più contenuti.  

L’arrivo a mezzanotte 

Le indagini dei carabinieri sono scattate subito e hanno consentito di ricostruire le fasi e la dinamica dell’incendio, isolando un soggetto a bordo di un muletto riconducibile a una delle cooperative di facchinaggio attive all’interno dell’Ortomercato. È stato poi identificato il cinquantanovenne che, pur dovendo iniziare il proprio turno di lavoro alle 4 del mattino, era entrato nell’area poco dopo mezzanotte, al volante della sua Panda rossa, percorrendo un tratto a velocità ridotta e a fari spenti fino al capannone numero 28, dove ha prelevato un muletto. Poco dopo le 00.35 ha raggiunto con il mezzo la zona a cavallo tra i capannoni in uso alle due società ortofrutticole, per appiccare il rogo in un punto in cui c’erano materiali di scarto.  

Il rogo e la fuga 

Quindi le fiamme, sempre più alte, dopo una piccola deflagrazione, si sono estese (i vigili del fuoco sono stati impegnati fino alle 4 del mattino per domarle). Poi il soggetto si è allontanato dall’Ortomercato e ha scritto al proprio responsabile che non sarebbe andato al lavoro perché non stava bene. I filmati delle telecamere di videosorveglianza e l’analisi delle celle telefoniche non hanno lasciato dubbi su chi fosse il piromane. Sul perché abbia dato fuoco ai bancali sono ancora in corso le indagini. Dai primi accertamenti è emersa una movimentazione di denaro effettuata da Giovanni O., in favore della moglie, proprio il 20 marzo, a poco più di 8 ore di distanza dall’incendio, chiedendo dal proprio conto l’emissione di un assegno circolare da 140mila euro. Da capire se ci sia un legame con il rogo. E quale.