Milano, 10 maggio 2024 – Piazza Bottini, viavai giorno e notte. Uno slargo che sembra andare a due velocità: da una parte i cittadini che camminano a passo spedito sui marciapiedi, che aspettano i mezzi pubblici alle pensiline oppure entrano ed escono dalla stazione ferroviaria o dal metrò. Vita quotidiana alimentata anche dalle attività commerciali affacciate tutt’attorno. Dall’altra, però, all’ombra degli alberi e dei cespugli al centro, c’è chi bivacca. Seduto sul muretto. Ci sono solitari o gruppi di persone. "Soprattutto di notte", segnalano i residenti. "E chi esce, di sera?". Le notti “movimentate“ sono testimoniate dai cocci di bottiglia e dalle scie di rifiuti, dagli angoli trasformati in toilette.
"Ogni mattina la stessa storia", dicono i commercianti interpellati. "Ma capita anche di giorno, che scoppino liti". E l’accoltellamento del poliziotto, avvenuto mercoledì sera poco prima di mezzanotte, è una notizia che fa allargare le braccia ma non fa strabuzzare gli occhi. Il dito non è puntato tanto su una presunta "mancanza di sicurezza" quanto su "uno scarso controllo alla base: perché ci sono persone pericolose, libere di spostarsi da una città all’altra?". Lo sottolinea Marcela, di 25 anni, barista, che prima di lavorare a Lambrate ha fatto esperienza alla stazione Centrale: "Lì era molto peggio, perché capitava più spesso di imbattersi in clienti molesti. Qui non si vedono sempre le stesse facce ma c’è un ricambio. Le forze dell’ordine ci sono ma non possono presidiare ogni angolo di strada e, poi, hanno le mani legate".
Manoj Kumar, che da 15 anni gestisce un negozio di telefonia in piazza Bottini, non si stupisce dell’aggressione. "Di notte purtroppo capita che ci siano disordini. Di giorno invece la situazione è molto più tranquilla, negli anni è migliorata". E molti abitanti interpellati in strada ammettono di non uscire di sera, oppure di evitare la zona attorno alla stazione: "Io ho 91 anni e vivo a Lambrate dal 1948 – fa sapere Marco Tirone –. Ho visto piazza Bottini trasformarsi. Ha sempre avuto delle criticità, come tutte le zone in cui c’è una stazione, ma in passato si viveva meglio. Io la sera non esco". E non è solo una questione anagrafica: "Io chiudo alle 21 – continua Carlo Turati, della gelateria – perché dopo il passaggio scarseggia. Le famiglie preferiscono andare verso strade ritenute ‘più sicure’ come la zona di via Teodosio e di Piola. Però c’è un aspetto positivo: io sono qui da 4 anni e noto un miglioramento, la piazza è più decorosa".
Quanto all’aggressore, "è uno sbandato solitario. Purtroppo persone così possono trovarsi ovunque, a Milano come in altre città". Dello stesso avviso Emanuele Risieri, della panetteria: "Colpisce il fatto che la vittima sia un agente. Noi qui non ci sentiamo in pericolo". È anche vero che "notizie come queste mi fanno perdere fiducia nelle persone. Io ormai, quando vado in giro, sono sempre sul chi va là". E a dirlo è una residente storica: Nedda Pavani, di 94 anni, che vive a Lambrate da 55. "Basta niente a spaventarmi, perché ormai sono prevenuta". Riflette anche sull’area attorno alla stazione: "Ci sono dei punti in cui bivaccano dei disperati. Io li noto passando. Come mai nessuno controlla?".
Segnalazioni arrivano anche dal consigliere di Municipio 3 Marco Cagnolati (FdI): "Da giorni sono presenti veri e propri accampamenti abusivi con gente che dorme e defeca all’interno dell’area giochi per bambini in piazza Gobetti, inoltre sono presenti sempre punkabbestia e gente dedita ad attività illecite sia nei giardini di Gobetti che di piazza Bottini e Monte Titano. Chiedo, oltre alla rimozione di quanto segnalato, l’emissione urgente di un ordinanza anti bivacchi".