Un anno fa esatto, il primo ottobre 2022 a Casarile, aveva preso a botte la bimba di 9 mesi della donna con cui all’epoca aveva una relazione, lasciandola in fin di vita. Ora Mario Franchini, ventinovenne muratore della provincia di Taranto, è stato condannato a nove anni e otto mesi di reclusione dal gip di Pavia Pasquale Villani.
L’accusa nei confronti dell’imputato era tentato omicidio, la difesa affidata all’avvocato Luca D’Auria aveva chiesto la derubricazione del reato in lesioni: "Il mio assistito ha detto che non aveva alcuna volontà omicida, ha riconosciuto di aver sbagliato ma che ha sempre accudito e curato la bimba – ha spiegato il legale riportando le spontanee dichiarazioni fatte da Franchini in sede di udienza –. Non voleva ucciderla. Vedremo le motivazioni della sentenza per ricorrere eventualmente in appello". Franchini ha scelto il rito abbreviato, che comporta lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Il giudice ha disposto il versamento di una provvisionali da centomila euro in favore della bambina e da 30mila euro per la di lei madre, entrambe costituitesi parti civili così come la nonna, il risarcimento sarà stabilito in separata sede civile. Per l’avvocata di parte civile Simona Giannetti, "la sentenza ha correttamente inquadrato la condotta dell’imputato in quella del tentato omicidio, la pena è proporzionata ed è stata determinata non solo dalle gravissime azioni poste in essere contro la bambina ma anche dal comportamento successivo, disinteressato ai più che probabili sviluppi più nefasti interrotti solo dall’intervento della nonna e dei medici". La piccola era sopravvissuta all’aggressione grazie all’intervento della nonna e del personale sanitario. La mamma quel giorno era al lavoro, non riuscendo a mettersi in contatto con Franchini che era da solo con la piccola si era preoccupata e aveva chiesto a sua madre di andare a controllare che fosse tutto a posto.
La nonna entrando in casa aveva trovato la lattante ferita, sanguinante e con ecchimosi sul corpo, Franchini si era giustificato dicendo che era caduta dal fasciatoio. Capendo la gravità della situazione, la nonna aveva chiamato i soccorsi. La bambina inizialmente era stata portata al policlinico San Matteo di Pavia, poi con l’aggravarsi delle sue condizioni era stata elitrasportata all’ospedale di Bergamo. Aveva riportato, tra le altre conseguenze dei colpi inferti, anche un trauma cranico. L’uomo era stato sottoposto a fermo e in seguito portato in carcere, dove tuttora si trova: in sede di interrogatorio con il gip aveva poi raccontato che la piccola piangeva e lui l’aveva colpita. Per fortuna, la bambina era successivamente stata dichiarata fuori pericolo di vita e si era ripresa, deve ancora però sottoporsi a costanti controlli.
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