REDAZIONE MILANO

Pesca di frodo nel laghetto. Scoperta la trappola illegale

Bracconieri smascherati dalle guardie ecologiche

Pesca di frodo nel laghetto. Scoperta la trappola illegale

Bracconieri smascherati dalle guardie ecologiche

Pesca di frodo all’oasi: Gev e sentinelle, recuperata la boa di segnalazione in mezzo al lago, usata dai bracconieri per agganciare le reti. Era tenuta ferma con una catena di diversi chili: potrebbero essere infatti i pescatori di frodo che prendono le carpe per poi venderle ai mercatini abusivi in generale. A notare la trappola illegale per pescare di frodo sono state le sentinelle dell’associazione Parco Sud e le Gev, guardie ecologiche volontarie di città Metropolitana durante una perlustrazione del perimetro della cava oasi di Basiglio. Operazione di controllo del territorio che viene svolta più volte a settimana. Nell’acqua c’era un contenitore con una boa semi sommersa, incollata al fondo con una catena di metallo molto pesante, almeno 3 chili.

Verosimilmente chi ha piazzato la trappola aveva intenzione appunto di fare man bassa di carpe e altri pesci. Purtroppo quello della pesca di frodo nei laghetti e nei corsi d’acqua delle periferie è un fenomeno in forte ascesa. Il pescato viene portato dagli stessi pescatori abusivi nei mercatini come quello nei pressi di Cascina Gobba. Qui i pesci vengono venduti a prezzi ovviamente stracciati. Purtroppo c’è da considerare che si tratta di prodotti senza alcun controllo e quindi che potrebbero essere dannosi alla salute dell’uomo.Mas.Sag.