ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Pernod Ricard, la doccia fredda dei tre licenziamenti

Per solidarietà i colleghi oggi incrociano le braccia. Il primo nella storia dello stabilimento milanese

Alexandre Ricard, nipote del fondatore e oggi presidente del colosso Pernod Ricard

Milano, 31 luglio 2019 - Altro che brindare. Nella sede milanese della Pernod Ricard è scattato il licenziamento di tre dipendenti: «La decisione che risale a dieci giorni fa è stata un fulmine a ciel sereno, avvenuta senza preavviso e senza motivazioni accettabili. Ad essere coinvolti un lavoratore e due lavoratrici, appartenenti ad aree e responsabilità diverse, invitati a prendere gli effetti personali e a lasciare immediatamente il posto di lavoro» spiega Giorgia Sanguinetti, segretario generale della Flai Cgil Milano. Non stiamo parlando di una piccola aziendina. In viale Monza 265 ha sede il quartiere generale per l’Italia della multinazionale francese che è il secondo gruppo al mondo nella produzione e distribuzione di vini e liquori, avendo in «pancia», solo per fare qualche esempio, l’amaro Ramazzotti, il rum Havana Club, Absolut Vodka, il whisky Chivas Regal. «Pernod Ricard ha giustificato la scelta con gli andamenti non positivi e la necessità di trovare le risorse per continuare ad essere presenti nel mercato italiano. Le organizzazioni sindacali hanno richiesto il ritiro dei licenziamenti e la necessità di maggior chiarezza sulle politiche occupazionali» hanno spiegato in una nota Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil che annunciano per oggi dalle 11 alle 12 un’ora di sciopero: il primo nella storia della Pernod Ricard in Italia. «Finora i rapporti aziendali erano stati improntati a uno spirito di collaborazione. Questa vicenda ha rappresentato uno strappo rispetto a una tradizione consolidata di rispetto» conclude Sanguinetti.