LAURA
Cronaca

Perché l’auto è meno sicura per le donne

Laura

Agnoletto Baj*

L’automobile

Perché una donna che si siede al volante di un’automobile non è al sicuro quanto un uomo? Nel suo libro "Invisibili", la scrittrice Caroline Criado Perez ci mostra come il vuoto di dati di genere abbia creato un pregiudizio che ha un effetto molto importante e a volte dannoso sulla vita delle donne. Un esempio eclatante è quello che riguarda gli incidenti automobilistici, la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA agenzia governativa americana per la sicurezza) ha riconosciuto che le donne sono circa il 17% più soggette degli uomini a riportare lesioni gravi in incidenti stradali con lo stesso tipo e la stessa gravità di incidente. Da una decina d’anni finalmente si sono attivati numerosi studi per capirne le motivazioni e eliminare questo terribile dato che discrimina le donne. Sicuramente 2 temi sono importanti : Innanzitutto le macchine sono spesso disegnate sulla base di un utente medio uomo, questo fa sì che per guidare le donne debbano assumere una posizione “anomala” e quindi meno sicura. Inoltre per i crash test, utilizzati per valutare la sicurezza delle automobili, sono stati progettati manichini con caratteristiche simili a quelle del maschio medio: il modello più utilizzato è alto 1,77 metri e pesa 76 chili, dunque è più alto e pesante della media delle donne. Anche la massa muscolare, la spina dorsale, riproducono la fisiologia maschile. Solo nell’ultimo decennio sono stati messi a punto manichini che rappresentano la corporatura femminile non solo nel peso e nell’altezza ma anche nella muscolatura; solo così si potrà almeno in parte ridurre la differenza di lesioni che vengono riportate dalle donne negli incidenti. Il “maschile sovraesteso”, che non riguarda solo il linguaggio ma anche i prodotti, fa si che spesso se un prodottto va bene per un maschio allora si considera automaticamente che andrà bene anche per le donne; purtroppo questo comportamento è alla base di numerose situazioni che rendono la vita delle donne più pericolosa e non solo nelle automobili.

*Docente Ied