
Giacomo Manfredi, del Sicet Milano
Seicento domande per soli 22 alloggi disponibili: è emergenza abitativa nel Rhodense. A lanciare l’allarme è il Sicet di Milano (Sindacato Inquilini Casa e Territorio) che aggiunge, "la risposta abitativa pubblica è clamorosamente insufficiente" ma fa anche delle proposte concrete ai comuni della zona per dare trovare soluzioni all’emergenza. Questo l’antefatto: l’8 giugno si è chiuso il Bando per poter accedere agli alloggi pubblici nel piano di zona del Rhodense.
Sono state presentate circa 600 domande per soli 22 alloggi disponibili (5 a Rho, 4 ad Arese, 4 a Cornaredo, 3 a Lainate, uno a Pregnana, 4 a Settimo Milanese e infine uno a Pogliano). "È evidente che l’emergenza abitativa è sempre più crescente – dichiara Giacomo Manfredi, responsabile Sicet Milano – con l’aumento delle richieste di sfratto per morosità e finita locazione sul territorio, l’azzeramento voluto dal governo di destra a livello nazionale dei fondi per la morosità incolpevole, poter accedere alla casa in locazione anche in provincia di Milano per molte famiglie con redditi medi e bassi sta diventando impossibile. Sul fronte delle case popolari, i dati di questo ultimo bando evidenziano chiaramente il bisogno di abitazioni a canone sociale e sostenibile nel Rhodense, una domanda che necessita di risposte".
Secondo il sindacato la legge 16/2016 continua a penalizzare l’accesso all’edilizia pubblica, escludendo molti cittadini dal proprio territorio, per esempio nei comuni della provincia il criterio di residenza penalizza soprattutto chi vive in Comuni che non hanno a disposizione alloggi di edilizia pubblica o chi, al momento della domanda, non trova alloggi disponibili nel proprio comune.
Inoltre - accusano i sindacati - con le recenti modifiche di Regione Lombardia vengono ancora di più penalizzati i nuclei che vivono in condizioni di sovraffollamento e addirittura viene azzerato il punteggio sulla residenza se non si hanno bisogni abitativi particolari. Il Sicet chiede ai nove Comuni del Rhodense di potenziare Servizi Abitativi Transitori destinati ai nuclei familiari sotto sfratti, istituire un fondo per l’emergenza, aumentare il patrimonio di edilizia pubblica. E infine, convocare il più volte annunciato Tavolo cittadino per il diritto dell’abitare, "per favorire il confronto sulle politiche abitative e sul piano di governo del territorio, con l’obiettivo di promuovere decisioni condivise e trasparenti sulle politiche abitative", conclude Manfredi.
Roberta Rampini