MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, incidente sul tetto: muore parroco. "Ancora mi sembra impossibile"

L'esame autoptico chiarirà la tragica e assura fine del parroco di San Cristoforo

La chiesa di San Cristoforo

Milano, 1 maggio 2019 - «Una tragedia, ancora mi pare impossibile che don Pierluigi sia morto e che sia morto in quel modo. Amava il fai da te, aiutava sempre gli operai nei lavori di manutenzione ma questa voglia di darsi da fare in prima persona è stata paradossalmente la sua rovina. In mezzo al dolore, mi piace però pensare che lui ci direbbe ‘dovete andare avanti’. Insegnava morale, trovava sempre un conforto, una prospettiva diversa dalla quale guardare le cose. Ora per noi è difficile farlo». Aldo Scaiano è volontario dell’associazione Arcobaleno che ha sede nel complesso ecclesiale di via San Cristoforo 3. È stato lui, lunedì sera, a notare il corpo penzolante di don Pierliugi Lia, il parroco dell’antica chiesa di San Cristoforo, e a chiamare aiuto.

«Era nella parte interna dell’edificio. Se non l’avessi visto, sarebbe rimasto lì tutta la notte perché a quell’ora non c’era più nessuno eccetto me». Secondo quanto ricostruito, don Pierluigi era salito da solo sul tetto dell’edificio di via San Cristoforo, di fronte alla chiesa, intenzionato a ripulire le grondaie dalle foglie che si erano ammassate negli ultimi giorni di vento. Per sicurezza si era avvolto in un’imbracatura ma a un certo punto sarebbe scivolato, restando impigliato tra le corde che lo sostenevano. Una gli si sarebbe attorcigliata intorno al collo diventando una morsa mortale, fino a impiccarlo. La dinamica è ancora da accertare ma questa pare essere l’unica possibile. Sul posto sono intervenuti carabinieri e medico legale.

Il pm di turno Luigi Luzi ha disposto l’autopsia per accertare le cause della morte. Originario di Varese, don Pierluigi Lia avrebbe compiuto 60 anni il 9 maggio. Era teologo, scrittore, docente dell’Università Cattolica e agli Istituti superiori di Scienze religiose di Milano e Trento. Appassionato d’arte, è stato tra i promotori del restauro del complesso trecentesco di San Cristoforo, la sua casa da circa 10 anni. «Ci mancherà moltissimo – conclude Scaiano –. Ogni volta, dopo la messa, si fermava almeno mezz’ora sul sagrato a chiacchierare con tutti». Ieri alle 21, decine di fedeli si sono radunati nella chiesa di Santa Maria delle Grazie al Naviglio per recitare un rosario in sua memoria.