MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Ospedale Galeazzi, in coda dai parcheggiatori abusivi

Sono i veri padroni della sosta nel posteggio intorno all'istituto ortopedico. "Dietro c’è il racket. E In un giorno possono guadagnare fino a 200 euro..."

Una parcheggiatrice abusiva

Milano, 26 gennaio 2020 - Niente cartelli con le tariffe, le strisce sono bianche e quindi la sosta è gratuita attorno all’ospedale Galeazzi, quartiere Bruzzano. Ma solo in teoria. Perché a “regolare” (si fa per dire) il flusso delle tante auto a caccia di un posteggio e a far sistemare i veicoli come in un gioco a incastro sugli stalli e sui marciapiedi spuntano loro: i nomadi-parcheggiatori abusivi tra via Riccardo Galeazzi e via Bisnati, dal lunedì al venerdì. Si sbracciano, indicano uno stallo che si sta per liberare, chiedono di aspettare. Sì, perché le code si formano ogni giorno, nel viavai di pazienti e parenti e personale sanitario. "Forse si libera qualcosa però c’è prima il signore davanti", ci fa sapere l’addetto fai-da-te appena abbassiamo il finestrino dell’auto in via Galeazzi venerdì alle 10. Indossa una felpa marrone. Poco più in là, ecco la sua postazione con una seduta arrangiata e il giaccone appeso a una rete. L’invito è ad aspettare. "Questa macchina andrà via tra qualche ora", dice indicandone una in sosta, perché evidentemente sa di chi è, conosce gli orari della persona che l’ha parcheggiata. Fa capire che è meglio puntare a un altro spazio.

«Ma quanto vuoi?» , chiediamo. Risposta: "Quanto ti lascia il cuore". Per indicare che (in teoria) l’offerta è libera. E ci sarebbe anche poesia in questa frase, può scattare empatia nel vedere qualcuno che "si inventa" un mestiere fornendo un servizio, lasciando intendere che, pagando, la propria auto sarà "curata" (e altrimenti?). Ma pesa di più l’altro piatto della bilancia: non c’è uno straccio di permesso per questa attività tutta in nero che nasconde l’ombra del racket. Il business non deve essere male, considerando che ciascun "cliente" lascia sempre qualche moneta come abbiamo constatato venerdì (e versando a nostra volta un obolo di due euro). Ci saranno state almeno cento auto in sosta.

Pesa anche vedere in via Bisnati un bimbo che sta appresso alla mamma, pure lei parcheggiatrice abusiva. Avrà sì e no 5 anni. Trotterella, sale sul suo monopattino mentre la donna gesticola verso gli automobilisti invitandoli a pazientare qualche minuto se ancora non ci sono stalli liberi, come il collega. "Quanto costa?", chiediamo. "Quanto vuoi tu". La risposta. Meno poetica della precedente, ma il senso è lo stesso.

Nulla è cambiato dal nostro ultimo servizio di giugno del 2018: sempre lo stesso copione, estate e inverno. Una situazione denunciata più volte da Enrico Turato, consigliere del Municipio 9 di Fratelli d’Italia: "Sono anni che denuncio questo e nessuna autorità del Comune ha voluto intervenire per sanare una realtà paradossale: pazienti e parenti dei pazienti costretti al pizzo da parte dei parcheggiatori abusivi che al giorno possono guadagnare anche 200 euro". Il deputato Marco Osnato attacca il sindaco Sala notando un divario tra centro e periferie "dove sembra di entrare in un girone dell’inferno dantesco".