
Riorganizzazione del pronto soccorso Il caso Uboldo è già sbarcato al Pirellone A chiedere spiegazioni alla giunta lombarda il consigliere Di Marco
Riorganizzazione del pronto soccorso all’ospedale di Cernusco, sindacato infermieri Nursing Up e 5Stelle all’attacco "tolgono il chirurgo di giorno all’Uboldo", ma l’Asst Melegnano-Martesana spiega: "Nessun cambiamento per ora, abbiamo solo aperto il confronto con le parti sociali". "Non metteremmo mai a rischio i pazienti, in ps ci saranno sempre due medici, semmai, il chirurgo farà consulenza sul caso dal reparto - assicura il direttore generale Roberta Labanca -. Abbiamo investito molto sui presidi, sia qui che a Melzo, e l’eventuale cambiamento nasce proprio dalla necessità di uniformare le procedure. Questo tipo di schema è lo stesso che c’è al Santa Maria delle Stelle e a Vizzolo, con gli aggiustamenti del caso: ogni soluzione rispetta le caratteristiche del singolo polo. Ma ripeto è cominciata solo la discussione. Presto a Cernusco entrerà in servizio un nuovo angiografo, segue la Tac e scatterà anche la ristrutturazione proprio del pronto soccorso: un intervento da 1 milione. L’attenzione al territorio e alle persone è massima". Il caso Uboldo è già sbarcato al Pirellone. A chiedere spiegazioni alla giunta lombarda, Nicola Di Marco, consigliere regionale dei 5Stelle: "Ricevuta la segnalazione, mi sono attivato immediatamente - dice -. Togliere il chirurgo di giorno in emergenza è una scelta che ancora una volta penalizza il servizio pubblico, riduce le prestazioni e limita il diritto alla salute dei cittadini". "La mancanza di questa figura - denuncia il sindacato Nursing Up - espone i pazienti a ritardi nelle diagnosi e negli interventi, obbliga gli operatori a lavorare in condizioni di maggiore pressione con un aumento del carico di responsabilità e incremento dei rischi clinici". "Come forza politica - ancora De Marco - non possiamo accettare che prestazioni essenziali per la nostra salute vengano tagliate senza confronto, né ascolto e nemmeno trasparenza. Per questo ho chiesto a Palazzo Lombardia copia dei provvedimenti relativi alla modifica del servizio adottati dalla direzione e soprattutto le motivazioni di questa decisione e le valutazioni sul suo impatto in relazione agli accessi al Pronto Soccorso di Cernusco sul Naviglio". Poco meno di 30mila l’anno "compresi quelli pediatrici", sottolinea Labanca. "La Regione deve spiegare in che modo è stata coinvolta in questa scelta, se l’ha sostenuta e soprattutto in che modo si ripercuote sull’organico e sul servizio stesso in termini di tempi d’attesa", conclude De Marco.