
Papa Francesco insieme a Nico Acampora
Cassina de’ Pecchi (Milano) – Dalla gioia al dolore in una manciata di giorni. Per i ragazzi di PizzAut la morte di Papa Francesco è stata un colpo durissimo. Al pontefice in occasione della loro visita in Vaticano nel 2022, in udienza privata, avevano dedicato una pizza unica, “Cantico delle creature“, “cucinata solo una volta per lui e poi mai più, nonostante in queste giorni ce l’abbiano chiesta centinaia di persone”, racconta Nico Acampora, fondatore dei locali di Cassina e Monza gestiti da giovani autistici. E ieri, il papà dei ristoranti ha voluto salutare Bergoglio per l’ultima volta. Un viaggio a Roma “al quale non potevo rinunciare – dice –. Papa Francesco ha fatto per noi un gesto semplice e straordinario allo stesso tempo: ha indossato il nostro grembiule rosso, simbolo di inclusione”. La brigata più famosa d’Italia tornerà nella capitale martedì per tre giorni “a cucinare la nostra specialità per i pellegrini del Giubileo”.
Era stato Bergoglio a volere il PizzAutobus a Castel Sant’Angelo il 27 aprile. “Ecco perché siamo passati dal sorriso alle lacrime in poco tempo. Noi saremo lì, ma lui non c’è più. Una perdita immensa anche per noi”, ripete Acampora. I ragazzi hanno reagito allo strappo ideando nuove ricette in onore di Francesco: sono nate così Giubilo, “pizza della gioia“ e il Pellegrino “dedicata ai fedeli”. Quella per Bergoglio “a guardarla oggi sembra una poesia”, dice con le lacrime agli occhi il fondatore. “Amata sorella acqua e farina del fratello grano; pomodoro rosso, come il fuoco che ci illumina e ci scalda; la patata a rappresentare la terra; la mozzarella bianca come la luna; i pomodorini gialli e rossi come le stelle e il sole. Infine, un tocco di pepe e curcuma, il vento e il tempo che uniscono tutti gli uomini da un continente all’altro”.
Bergoglio ringraziò per il dono, pronunciando quella frase scolpita nel cuore dei pizzaioli: “Voi state dimostrando che la persona disabile può essere il buon samaritano”. “Sono io che ieri davanti alla sua bara l’ho ringraziato, gli ho parlato di tante cose per qualche minuto infinito, sospeso nel tempo e nello spazio”. Accanto ad Acampora, un bimbo autistico che urlava, “ma non sapevo che sarebbe stato lì. Una colonna sonora incredibile per questo nuovo incontro con Francesco”.