Panetti di droga nella soppressata. Casa e box-deposito a Niguarda: arrestati due grossisti dell’eroina

Blitz del commissariato Garibaldi Venezia: sequestrati 5,3 chili di "nera" e contanti per 69.300 euro. La spola degli spacciatori tra l’abitazione di largo Allegri e il garage di via Benefattori dell’ospedale.

Panetti di droga nella soppressata. Casa e box-deposito a Niguarda: arrestati due grossisti dell’eroina

Panetti di droga nella soppressata. Casa e box-deposito a Niguarda: arrestati due grossisti dell’eroina

Il rivestimento in soppressata calabrese serviva per nascondere alla vista e all’olfatto il vero cuore del finto insaccato. Il salume faceva solo da involucro al prezioso contenuto del parallelepipedo: eroina. L’inedito stratagemma per nascondere la droga a occhi indiscreti è stato scoperto nella prima serata di mercoledì dagli agenti del commissariato Garibaldi-Venezia, che hanno così arrestato due grossisti della "nera": il trentaseienne albanese Erand H. e il connazionale di dieci anni più grande Artan B.

L’indagine-lampo nasce da una dritta captata sul territorio: la segnalazione parla di due uomini che avrebbero a disposizione ingenti quantitativi di eroina nel loro appartamento di largo Allegri, in zona Niguarda. Gli approfondimenti degli investigatori di via Schiaparelli, guidati dal dirigente Angelo De Simone, scattano martedì: i poliziotti accertano che i due usano una Toyota Yaris, oggetto di una denuncia per appropriazione indebita presentata il 15 novembre 2023 in una stazione dei carabinieri di Siracusa. Il pedinamento riprende la mattina dopo e va avanti per l’intera giornata. Alle 18.45, H. esce dal condominio, si infila nella Yaris e guida per alcune centinaia di metri, per poi imboccare la rampa dei box di uno stabile in via Benefattori dell’ospedale.

Gli agenti arrivano fino al piano -2 e vedono il trentaseienne aprire la saracinesca di un garage; lui se ne accorge all’ultimo e prova a richiudere frettolosamente la cler con il telecomando. Ormai è tardi: i poliziotti gli mostrano i tesserini e partono con la perquisizione, che li porta a scovare sei confezioni sottovuoto in cellophane contenenti in totale 5,2 chili di eroina, due delle quali con le fattezze di una soppressata. Finita? No, perché le verifiche proseguono nell’abitazione di largo Allegri: lì trovano il quarantaseienne B. disteso sul letto; accanto a lui c’è una busta gialla piena di contanti, 65mila euro per la precisione.Gli investigatori li sequestrano, insieme ai 4.300 euro trovati in un armadio e nei cassetti di un comodino. Non basta: sigilli pure a una macchina professionale contabanconote, a una macchina per il sottovuoto, a due confezioni di sacchetti di plastica e a sei cellulari. D’intesa con il pm di turno Francesca Crupi, gli agenti arrestano i due e li portano a San Vittore, in attesa dell’udienza di convalida. L’inchiesta andrà avanti per ricostruire la rete di fornitori e clienti.

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