Milano – Per far valere i loro diritti hanno raccolto le firme, chiedendo al Comune di Milano di "tutelare i cittadini" e vigilare su un progetto di edilizia convenzionata, lanciato con l’obiettivo di offrire case a prezzi accessibili a giovani famiglie, che rischia di trasformarsi in una beffa.
La sorpresa al rogito
Disagi e problemi - a partire da una inaspettata revisione dei prezzi pretesa al momento del rogito che farebbe schizzare verso l’alto i costi - sono messi nero su bianco dai residenti del condominio in via Meucci 47, zona Crescenzago, in una memoria consegnata all’assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi. "Lo abbiamo incontrato – spiega un residente – e da allora non abbiamo più avuto risposte. Chiediamo che il Comune si attivi". Palazzo Marino fa sapere che la situazione "è al vaglio degli uffici per i temi di competenza del Comune in quanto oggetto della convenzione", come appunto la verifica dei prezzi di vendita.
Prezzi già lievitati in corso d’opera, fino alla richiesta di un ulteriore aumento che oscilla dall’1,5% al 4,5% in più a seconda dei casi.
Con le spalle al muro
"Ad alcuni soci è stato intimato sia a voce, di persona o per telefono, che tramite comunicazione mail – si legge nella memoria dei residenti – di effettuare i pagamenti richiesti da Domoservice, pena il mancato rogito. Ad altri soci, contestualmente alla convocazione per effettuare il rogito, viene richiesto di saldare tale revisione prezzi prima dell’incontro fissato".
Alcuni hanno deciso di pagare, altri hanno provato a resistere finendo in un limbo. Il progetto di sviluppo immobiliare è stato affidato in appalto a Domoservice "per mezzo delle cooperative Sant’Ilario e Spazio Verde", nomi in prima linea anche nella partita dello Scalo Lambrate, sempre con l’obiettivo di offrire "case e servizi a prezzi accessibili" nella città con il costo degli alloggi alle stelle.
Le famiglie di via Meucci hanno aderito all’iniziativa "sulla base di un progetto ben definito e in convenzione con il Comune di Milano, il quale ha rinunciato agli oneri in cambio di servizi di urbanizzazione". La realtà, però ha deluso le aspettative. Nella memoria elencano una serie di "modifiche unilaterali" del progetto, ritardi, "clausole vessatorie" nei rogiti e "opere prevista dal capitolato" mai realizzate.