
Palazzo Cornaggia, dopo l’iniezione di fondi di maggio primo lotto dei lavori di restauro pronto a partire. Obiettivo messa in sicurezza, sistemazione del tetto, eliminazione del rischio crolli. Ma già si guarda avanti, e a un possibile coinvolgimento di privati per una fase successiva: sponsor cercasi, nel dettaglio, per il delicato restauro dei controsoffitti intarsiati del pianterreno, "unicum" artistico architettonico a livello regionale. A lanciare l’idea in consiglio comunale l’assessore ai Lavori ubblici Carlo Maderna, nel novero degli aggiornamenti al dup. Il restauro della dimora, del centro storico inzaghese, chiusa e inutilizzata dopo i crolli del 2019, è già stato oggetto di un finanziamento regionale da oltre 500mila euro, nuovi fondi dovrebbero arrivare a seguito di un altro bando. Primo lotto di lavori dunque al via, si partirà con una messa in sicurezza partendo dal tetto, che nei mesi scorsi aveva dato qualche preoccupazione. "È un primo lotto di opere cui, sicuramente ne seguirà un secondo - così Maderna - . I costi sono importanti. Un’idea potrebbe essere quella della ricerca di uno sponsor, in particolare per la parte di restauro maggiormente delicata, quella dei controsoffitti. Che, come le relazioni preliminari alla progettazione avevano evidenziato, hanno un particolare valore artistico. Sarebbe un’operazione di alto livello e ampio respiro". Così, in una sua relazione preliminare, scrisse il progettista Gualtiero Oberti: "Le decorazioni dei controsoffitti della grande sala al pianterreno non sono state canonicamente realizzate su intonaco. Sono invece pannelli realizzati a tempera su fogli di carta derivati da un “brogliaccio” settecentesco e scritti con un inchiostro bruno, incollati poi a un supporto su tela e montati su telai in legno, come si usa fare con i quadri. Una metodologia inusuale, un caso rarissimo". Il costo totale del restauro della villa ammonta, aggiornato ai nuovi "listini", a circa un milione e mezzo di euro. M.A.