LAURA LANA
Cronaca

Paderno Dugnano, riapre il ponte Battisti dopo due anni e mezzo di lavori. Limite di velocità e divieti

Milano, la struttura era stata chiusa a maggio 2021 per problemi di sicurezza. Passaggio vietato ai camion superiori alle 35 tonnellate. Tutte le novità

Riapertura ponte via Camposanto a Paderno

Riapertura ponte via Camposanto a Paderno

Paderno Dugnano (Milano), 12 dicembre 2023 – Dopo 926 giorni di serrata, oggi, martedì 12 dicembre, è stato riaperto il ponte di Paderno Dugnano, che collega le vie Battisti e Camposanto. La struttura era stata chiusa dal 29 maggio 2021 con un’ordinanza firmata dal sindaco Ezio Casati a causa di problemi di sicurezza e di tenuta. Uno stop alla circolazione che ha creato immensi disagi a tutta la viabilità di Paderno e non solo, con proteste e continui solleciti da parte di cittadini e automobilisti. Con mesi di ritardo e un cronoprogramma slittato continuamente, alle 14 di oggi il ponte è stato attraversato dalla prima automobile, dopo essere stato reso fruibile ai pedoni.

Nessuna inaugurazione ufficiale, il primo cittadino si è limitato a firmare la nuova ordinanza di apertura dell’infrastruttura. Nei giorni scorsi, era stato collaudato in modo positivo ed erano state ultimate le ultime lavorazioni. Viene mantenuto il limite di velocità è di 30 chilometri orari mentre i camion superiori alle 35 tonnellate non potranno percorrere il ponte Battisti-Camposanto: l’amministrazione ha scelto, infatti, di non avere mezzi pesanti dentro le vie cittadine. Il cantiere è stato per oltre due anni e mezzo la spina nel fianco della Giunta Casati, sollevando diverse polemiche anche politiche.

“Continui ritardi e un’amministrazione colpita da "annuncite” con date che si sono sempre rivelate sbagliate. Ci sarebbe voluta più prudenza e correttezza nella comunicazione”, ha commentato l’opposizione. Già a partire dal progetto iniziale, rivisto più volte a partire dalle ipotesi con l’abbattimento totale e la ricostruzione che inizialmente sembrava la strada da percorrere e che invece fu poi archiviata per preferire l’opzione della riqualificazione complessiva. Varianti in corsa, con progetti integrati e cambiati, e un quadro economico che, via via è aumentato per le operazioni aggiuntive, per il rincaro dei materiali, per l’allungamento dei tempi, portando la spesa a oltre un milione e mezzo di euro.

Il tutto portandosi dietro ritardi su ritardi con lo slittamento della fine dei lavori, che prima era stata fissata in primavera, poi prima dell’estate, poi ad agosto, poi dopo Ferragosto, poi a ottobre e poi ai primi dicembre per finire a oggi 12 dicembre.