M.MIN.
Cronaca

Oxford e Cambridge sui Navigli, a settembre regata in rosa

La storica regata universitaria conosciuta in tutto il mondo approda in Darsena

Le atlete e gli atleti britannici sono il simbolo delle regate con la suggestione delle gare sul Tamigi

Milano, 6 aprile 2019 - Dici Oxford e Cambridge e pensi subito alle storiche università inglesi ma anche a una regata conosciuta in tutto il mondo, in inglese semplicemente la «Boat Race», una sfida all’ultimo remo che dal 1829 si svolge sulle acque del Tamigi. Libri e remi, un binomio reso unico dai due atenei. Un binomio raccontato in più di un film, da «Oxford University» con l’idolo delle teenager degli anni Ottanta con Rob Lowe a «True Blue. Sfida sul Tamigi» del 1996.

Cosa c’entra la «Boat Race» con la candidatura olimpica di Milano e Cortina alle Olimpiadi invernali del 2026? C’entra, perché l’assessore comunale allo Sport Roberta Guaineri, nel corso del suo intervento nella Sala delle Otto Colonne di Palazzo Reale per presentare il dossier olimpico ai 19 delegati del Comitato olimpico internazionale, svela che Milano presto ospiterà i vogatori di Oxford e Cambridge. Anzi, l’«assessora» parla delle studentesse dedite al canottaggio delle due università inglesi, un modo per dimostrare al Cio la grande attenzione della candidatura italiana ai Giochi 2026 anche nei confronti delle donne, e svela: «È la prima volta nella storia che Oxford e Cambridge che vengono a Milano per una regata».

L’appuntamento citato dalla Guaineri davanti agli ispettori olimpici è in programma dal 13 al 15 settembre in Darsena e sui Navigli, si intitola «Spring Rowing University Regatta» e non coinvolgerà solo le studentesse di Oxford e Cambridge ma anche le studentesse e vogatrici italiane delle Università di Milano, Pavia, Torino, Pisa, Insubria e le sportive delle università di Pechino e di San Pietroburgo. Una regata internazionale che metterà dunque a confronto scuole di canottaggio di nazioni molto lontane tra loro, dall’Inghilterra all’Italia fino alla Cina e alla Russia. Non solo. La partecipazione delle vogatrici di Oxford e Cambridge sarà un segnale tangibile anche dei diritti conquistati delle donne negli ultimi secoli. Sì, perché nel 1829 le studentesse erano ammesse solo lungo il fiume Tamigi, per tifare a favore degli studenti uomini impegnati ai remi per le rispettive università, non certo per partecipare alla regata come protagoniste ai remi.

Il messaggio che la Guaineri vuole lanciare ai delegati del Cio è proprio questo: a Milano lo sport è sempre più rosa. Una tesi che l’assessore cerca di dimostrare anche grafici alla mano. Mentre in Italia il numero di dirigenti donne nel settore sportivo non supera il 15,4 per cento, nel capoluogo lombardo va meglio. Sì, perché oltre all’assessore milanese, anche la presidente di Milanosport (la società, controllata dal Comune, che gestisce gli impianti sportivi) è donna, Chiara Bisconti. Senza dimenticare che pure l’assessore allo Sport della Regione è tra le quote rosa. Sì, perché è Martina Cambiaghi.