
A terra, sullo spartitraffico che delimita la corsia d’accesso al Carrefour dalla statale del Sempione, a San Lorenzo, un solo, piccolissimo mazzo di fiori. Quasi invisibile. Niente di più. Nel punto esatto in cui, domenica sera, la vita di Pietro Calogero (nella foto) si è improvvisamente fermata a vent’anni. Sì perché di grande, di enorme, in queste ore, c’è solo il dolore di un padre, di una madre e di due sorelle che hanno perso un figlio e un fratello.
E a cui ieri mattina il parroco don Claudio Colombo di Santo Stefano, la chiesa centrale di Nerviano, è andato a far visita per alcuni minuti. Un breve momento, per portare alla famiglia l’affetto e la vicinanza di un’intera comunità. Per una preghiera. "Di fronte a una tragedia del genere, il rispetto e il silenzio, più che le parole, hanno la priorità" racconta il prevosto. La data dei funerali non è ancora stata stabilita. Quasi certamente entro la fine di questa settimana. Bisognerà attendere l’esito dell’autopsia. Quel che è altrettanto certo è che a dare l’ultimo saluto a Pietro saranno in tanti: gli amici che hanno condiviso con lui passioni come quelle per la musica e le due ruote e i compagni del liceo Galilei di Legnano che il ragazzo aveva frequentato assieme a Bianca, l’amica che si trovava con lui sulla Kawasaki Ninja.
La ragazza, 20 anni come lui, è gravissima in Terapia intensiva neurochirurgica all’ospedale San Gerardo di Monza, dov’è stata portata con l’elisoccorso domenica per essere subito sottoposta a un delicatissimo intervento alla testa durato diverse ore. A cui sono seguite, fra lunedì e ieri, altre due operazioni. La prognosi è riservata e resta in pericolo di vita.