
di Giulia Bonezzi
Da ieri sera la guardia medica risponde a un numero unico, 116.117, senza prefisso, gratuito sia da fisso che da cellulare, in tutta la Lombardia tranne che a Brescia, dove partirà tra una settimana, il 27 luglio. È il numero il cambiamento più grosso a Milano, dove da oltre due anni le chiamate al servizio di continuità assistenziale – che funziona quando non devono lavorare i medici di base, di notte dalle 20 alle 8, nei festivie prefestivi – vengono smistate dalla Coi, "Centrale operativa integrata". Un centralino “laico” (rispondono operatori formati ma non sanitari) che dopo alcune domande gira la telefonata all’ambulatorio di zona, e lì è sempre un medico a dare consulenza e decidere se uscire per una visita. Milano (dove quando rispondevano direttamente gli ambulatori una chiamata su 4 andava a vuoto) è stata il laboratorio per questo centralino delle chiamate non urgenti gestito dall’Areu, diverso dal 112 (riservato alle richieste di soccorso, sanitario, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine), ma che garantisce anch’esso la registrazione informatica dei dati e delle chiamate, sottolinea il dg dell’Azienda regionale emergenza-urgenza Alberto Zoli, oltre all’interprete reperibile, a disposizione anche del medico di guardia.
Il call center della continuità assistenziale, che dalle Ats Metropolitana e Val Padana era già stato esteso a Brianza, Insubria, Pavia e Montagna, filtra un 14% di chiamate inappropriate (ad esempio rispondendo direttamente a chi cerca la farmacia di turno) e inoltra al 118 "quella piccolissima percentuale" in cui ravvisa un’urgenza; la durata mediana dell’interlocuzione è di circa 2 minuti e mezzo dalla risposta, che arriva in mediana "entro tre squilli o 9 secondi". Un tempo migliore, osserva il direttore dell’Areu, dei 2 minuti massimi d’attesa per il 75% delle chiamate previsto dalla normativa europea che nel 2007 ha stabilito di creare un numero unico anche per le cure mediche non urgenti, dopo il 112 istituito nel 2002. La Lombardia, che fu la prima a introdurlo, fa da apripista anche col numero unico della non-urgenza, sottolinea l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera. Con una centrale unica all’ospedale Niguarda che sostituirà cento numeri di guardia medica precedenti, un risparmio di almeno 3,8 milioni di euro e il progetto di girare sul 116.117 via via altri servizi. A cominciare dai trasporti sanitari, nel 2021, e in particolare "entro fine anno" quelli dei dializzati, che a Milano già dal 2018 sono gestiti dalla Coi. Che riceve, da giugno, anche le chiamate al numero verde regionale per l’emergenza Covid 800894545.© RIPRODUZIONE RISERVATA